x

x

Vai al contenuto

In ospedale con dolori lancinanti, la mandano a casa poco dopo: poi la tragedia

Un’ora e mezza di attesa e soli 7 minuti di visita. Questo è quanto ha denunciato Lucia Gobbi, la figlia di Diomira, una donna di 78 anni che è morta inaspettatamente dopo quattro mesi di tormento e incertezza presso l’ospedale di Tolmezzo. La testimonianza di Lucia sembra mettere in luce un altro triste episodio di malasanità nel nostro paese.

Leggi anche: Rocco Siffredi su Maria Sofia: “Ecco com’è sul set”

Leggi anche:  Sottomarino Titan, ora si scopre tutto: ecco perché è imploso

Diomira: una donna morta a Tolmezzo per malasanità

Tutto è iniziato a maggio del 2022, quando la famiglia di Diomira ha cercato di farla ricoverare a Tolmezzo, ma i medici hanno ritenuto che non fosse necessario. Nel corso dei mesi, la sua condizione è peggiorata e il 4 ottobre hanno chiamato un’ambulanza su indicazione del medico di famiglia, che ha richiesto degli accertamenti. Tuttavia, dopo un’attesa di un’ora e mezza al Pronto Soccorso e una visita di soli 7 minuti senza analisi approfondite, Diomira è stata rimandata a casa con una diagnosi di deperimento dovuto ai farmaci. Le condizioni della donna sono successivamente peggiorate e il 20 febbraio di quest’anno sua figlia ha nuovamente chiamato l’ambulanza. Purtroppo, il giorno successivo le è stato comunicato che sua madre era in fin di vita. Lucia si chiede se un’indagine tempestiva avrebbe potuto evitare tanto tormento. La diagnosi finale è stata sconvolgente: un tumore diffuso e incurabile. Tuttavia, Diomira ha scoperto la verità solo poco prima di morire, dopo mesi di dolori e sofferenze.

Leggi anche:  Sottomarino disperso, spunta fuori il messaggio del comandante prima della tragedia

Leggi anche: Sottomarino scomparso, Re Carlo sotto choc: chi c’era a bordo

Associazione Diritti del malato

Ora, la figlia cerca giustizia e si è rivolta all’Associazione Diritti del Malato. Lucia sostiene che se avesse saputo della gravità della situazione, avrebbe potuto trascorrere quei quattro mesi in modo diverso, magari attivando le cure palliative a domicilio. Si rammarica per aver negato una sigaretta a sua madre quando gliel’ha chiesta, ignara che stesse affrontando una malattia terminale. Questo la malasanità. I cittadini si trovano spesso a dover affrontare situazioni in cui le cure mediche non sono adeguate o tempestive, con conseguenze drammatiche. È fondamentale che vengano effettuati controlli e revisioni sistematiche per garantire un livello adeguato di assistenza medica e prevenire futuri incidenti simili. L’Associazione Diritti del Malato, insieme ad altre organizzazioni simili, svolge un ruolo cruciale nel sostenere i pazienti e le loro famiglie e nel promuovere una maggiore consapevolezza sui diritti dei malati. È importante che vengano avviate indagini approfondite su casi come quello di Diomira per garantire la trasparenza e l’accountability nel sistema sanitario.