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La pugile algerina Imane Khelif non è idonea a competere nei Campionati del Mondo di Boxe Femminili 2025, in programma a Nis in Serbia dall’8 al 16 marzo. La decisione è stata presa dall’International Boxing Association (IBA), l’organizzazione guidata dal russo Umar Kremlev che gestisce l’evento. Già lo scorso anno, l’IBA le proibì di partecipare al Mondiale perché non soddisfaceva i criteri di idoneità.
L'IBA è screditata a livello internazionale e mi stupisco che esista ancora. I fenomeni che commentano non si ricordano che #ImaneKhelif era già stata esclusa dal campionato mondiale. Il CIO ha escluso l'IBA e l'IBA esclude Khelif. Credo non finirà qui.https://t.co/JCR0kk4Tue
— Simona Urso🧽777 (@sibilla75) February 7, 2025
La faida tra il CIO e l’IBA
La posizione dell’IBA, privato dal 2023 del riconoscimento come organo di governo internazionale della boxe, non è stata accolta dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO). Quest’ultimo ha definito controversi i test di idoneità di genere condotti dall’IBA e, in vista delle Olimpiadi di Parigi 2024, ha ammesso sia Khelif sia il pugile taiwanese Lin Yu-ting. Le Olimpiadi hanno visto trionfare proprio Imane, nonostante le polemiche, come quelle seguite allo scontro con l’italiana Angela Carini.
Test di idoneità di genere e dichiarazioni di Chris Roberts
Indipendentemente dalla posizione del CIO, il segretario generale e CEO dell’IBA Chris Roberts ha insistito sul fatto che i test di idoneità di genere continueranno durante i Campionati del Mondo femminili di quest’anno. Durante una conferenza stampa a Nis, Roberts ha dichiarato: “Imane Khelif non è idonea per i nostri Campionati del mondo, non soddisfa i criteri di ammissibilità. Il nostro regolamento tecnico stabilisce chiaramente i requisiti e i criteri per l’evento. Conduciamo test di idoneità di genere in modo casuale e li condurremo durante i Campionati del mondo qui.”
Aggiungendo: “Conduciamo test di idoneità di genere in modo casuale e li condurremo durante i Campionati del mondo qui.” Queste affermazioni ribadiscono la ferma posizione dell’IBA riguardo ai criteri di partecipazione, nonostante le contestazioni provenienti dal CIO.
Donald Trump e la controversia
Nei giorni scorsi il nome di Imane Khelif è tornato alla ribalta quando Donald Trump, annunciando un ordine esecutivo per vietare che atlete transgender gareggino con le donne nello sport, ha citato senza alcuna attinenza il caso della pugile algerina. Trump ha affermato: “Chi può dimenticare le Olimpiadi dello scorso anno, dove un pugile uomo ha rubato la medaglia d’oro dopo aver brutalizzato le sue avversarie al punto che una campionessa, si è dovuta ritirare dopo soli 46 secondi.”
Inoltre, ha aggiunto: “Due donne che hanno completato la transizione hanno finito per vincere due medaglie d’oro”. Questa versione dei fatti, fornita da Trump, si discosta nettamente dalla realtà riportata e allarga il discorso includendo anche il caso di Lin Yu-ting.
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