

Parlano i genitori di Chiara
Il riavvio dell’inchiesta ruota intorno al DNA e alla sua possibile presenza sulla scena del crimine. Si tratta di un elemento che potrebbe contribuire a spiegare alcuni dettagli mai chiariti, ma non cancella quanto già stabilito. La stessa madre di Chiara ha ricordato, con precisione, che Andrea Sempio frequentava la casa, giocava con Marco, il fratello della vittima. «Veniva a giocare con Marco, giocavano sia sotto che sopra, li ho visti anch’io», ha dichiarato Rita Poggi, aggiungendo che «il ritrovamento del DNA non sarebbe straordinario».
L’altro elemento al centro del dibattito è l’analisi del cromosoma Y, un tracciato genetico compatibile con centinaia di persone: «A Garlasco, quasi più o meno compatibili, potrebbero essercene anche 500», ha spiegato il padre, Giuseppe Poggi.
“Gli ignoti non li conosco io, ma Stasi sì”
A riportare l’attenzione sulla verità dei familiari di Chiara è stata la loro recente partecipazione alla trasmissione Quarto Grado, condotta da Gian Luigi Nuzzi su Rete 4. È qui che, con dolore e fermezza, i coniugi Poggi hanno ribadito la loro convinzione: «Alberto Stasi è uno dei colpevoli, non con Andrea Sempio: gli ignoti li conosce lui. Non vogliamo vederlo mai più».
Rita Poggi è chiara: «È un condannato in via definitiva. Ci sono delle sentenze e non dovrebbe esprimere dei pareri. Fino adesso è lui il condannato». Il marito, Giuseppe, rincara: «Uno dei colpevoli è Stasi. Con Andrea Sempio non può essere, perché Sempio non lo conosceva. E con ignoti… gli ignoti non li conosco io, ma Stasi li conosce».
Di fronte all’ipotesi di un incontro futuro con Stasi, oggi in semi-libertà, entrambi rispondono senza esitazione: «No. Speriamo di non incontrarlo mai più».
Leggi anche:
- Trump e il (presunto) gesto clamoroso prima del Conclave: è polemica
- Papa Prevost, chi era davvero il nonno italiano: “Non una persona qualunque”
- Papa Prevost, tutto sulla sua famiglia: chi sono i fratelli e le sue origini