
Formula 1, in casa Alpine ormai il caos impera. Dopo un inizio di stagione 2025 a dir poco disastroso, con zero punti in classifica e prestazioni impalpabili, la scuderia francese si ritrova a fare i conti con l’ennesima scossa tellurica al vertice: Oliver Oakes ha rassegnato le dimissioni da team principal con effetto immediato.
Alla base delle dimissioni di Oakes da team principal Alpine non ci sono divergenze con Briatore per il cambio Colapinto-Doohan: sia il manager che il britannico hanno smentito questa lettura
— FormulaPassion.it (@FormulaPassion) May 7, 2025
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A sostituirlo sarà Flavio Briatore, già “Executive Advisor” del team e volto storico della Formula 1, richiamato per risollevare una struttura che sembra aver smarrito identità e direzione. Il comunicato ufficiale Alpine è stringato, ma inequivocabile.

“Oliver Oakes ha rassegnato le dimissioni. Le sue responsabilità verranno assunte da Flavio Briatore“. Nessun commento aggiuntivo, solo i ringraziamenti di rito per il manager britannico arrivato nell’estate del 2024 con l’obiettivo di riportare in alto la squadra. Missione fallita. E ora tocca di nuovo a Briatore, voluto personalmente da Luca De Meo, il numero uno di Renault, a prendere le redini di un team in crisi nera. Una scelta drastica, che sa di ultima spiaggia.
Ma non finisce qui. Perché il nuovo corso di Briatore parte con un’altra decisione pesantissima: Jack Doohan viene retrocesso. L’australiano, figlio del leggendario Mick (cinque titoli in 500cc), paga un rendimento ai minimi termini: due ritiri, un 13° posto in Cina come miglior piazzamento e un 14° in griglia sia a Melbourne che a Miami. Troppo poco.
Così, Briatore ha già deciso di dare spazio a Franco Colapinto, il giovane talento argentino pronto a debuttare nei prossimi Gran Premi. Una mossa rischiosa, ma necessaria per spezzare l’inerzia negativa, che sicuramente entusiasmerà i tifosi del pilota sudamericano, che la scorsa estate avevano persino indetto una raccolta firme perché gli fosse affidata una macchina in F1.

La Alpine si trova oggi al bivio più difficile degli ultimi anni. Dopo un 2024 mediocre, il 2025 è iniziato peggio. Il rientro di Briatore non è solo un’operazione nostalgia, ma un indirizzo strategico: un uomo solo al comando, con esperienza, carisma e metodi spesso spigolosi. Ma se c’è una cosa che Briatore sa fare, è fiutare il talento e ricostruire squadre a pezzi. E Alpine, ora, è un giocattolo rotto che ha urgente bisogno di essere rimontato.
Il rischio è massimo. Ma lo è anche la posta in palio. Alpine ha ancora margini di recupero in una stagione lunga, ma ogni GP che passa è un’occasione bruciata. Tocca a Briatore rimettere in marcia il progetto, scegliendo uomini, piloti e soprattutto una rotta. E se c’è qualcuno che può farlo con pugno di ferro e fiuto è proprio lui. Ora la parola torna alla pista. E al cronometro, che non perdona.
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