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Filippo Turetta, cosa succede ora dopo l’arresto

Filippo Turetta è stato arrestato in Germania. Il presunto killer di Giulia Cecchettin, indagato di omicidio, era ancora a bordo da sua Fiat Grande Punto ricercata da una settimana in tutto il Nord Italia e all’estero. La polizia tedesca lo ha arrestato nel Sud della Germania, vicino Lipsia. È stato bloccato sull’autostrada A9 all’altezza della cittadina di Bud Durremberg e si trova ora in un ufficio della polizia tedesca. Cosa lo aspetta? Quando tornerà in Italia? (Continua dopo le foto)

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Giulia Cecchettin, svolta nelle indagini: è stata aggredita da Filippo

Filippo Turetta, cosa succede ora dopo l’arresto

Per qualche giorno almeno, Filippo resterà in Germania. Sarà un giudice tedesco a dover valutare il mandato di arresto europeo, e a prendere una decisione sulla consegna di Filippo Turetta. In genere per l’estradizione in Italia ci vuole qualche settimana, a causa dei tempi tecnici previsti dalle procedure. Il tempo limite è 60 giorni dall’arresto del sospettato. Il ricercato, come prevedono le norme, deve essere consegnato il più rapidamente possibile a una data convenuta tra le autorità incaricate, al massimo entro 10 giorni dalla decisione finale relativa all’esecuzione del mandato d’arresto europeo. Esaurito l’iter in Germania, sarà consegnato alle autorità italiane. Solitamente, i ricercati arrivano in Italia con un volo diretto a Fiumicino dove sarà eseguito l’ordine di custodia cautelare in carcere, fa sapere leggo. (Continua dopo le foto)

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La scoperta choc su Filippo, cosa ha fatto dopo aver ucciso Giulia

Filippo Turetta è fuggito dopo aver ucciso la sua ex fidanzata Giulia Cecchettin. Il ragazzo avrebbe gettato il corpo della giovane in un dirupo vicino al lago di Barcis dove è stata ritrovata. L’ultimo avvistamento dell’auto di Filippo è stato a Lienz, in Tirolo, e avrebbe oltrepassato un varco domenica mattina in direzione Carinzia. Dopo aver ucciso Giulia, Filippo ha fatto rifornimento in una stazione di servizio a Cortina: un video delle telecamere di sorveglianza ne è la prova. Il titolare del distributore ha chiamato i carabinieri quando ha notato una banconota da 20 euro con macchie simili a sangue. (Continua dopo le foto)

Giulia Cecchettin, omicidio premeditato?

Gli inquirenti hanno raccolto alcuni elementi che proverebbero che il ragazzo avesse già pianificato di uccidere Giulia. Il computer di Filippo infatti mostrava ricerche su kit per la sopravvivenza in alta quota. Dagli accertamenti effettuati sul pc, inoltre, vi sarebbe una ricerca su itinerari nel versante tirolese meridionale dell’Austria. Sequestrato anche del nastro adesivo che ora dovrà essere analizzato ma potrebbe essere lo stesso trovato nel parcheggio della ditta “Dior” a Fossò: dove Giulia sarebbe stata assassinata.