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Filippo Turetta, la notizia dal carcere: cosa ha deciso di fare

Al momento Filippo Turetta si trova rinchiuso nel carcere di Halle, in Germania. Il ragazzo è stato catturato sabato 18 novembre 2023, intorno alle 22. La polizia tedesca ha individuato la sua auto ferma nella corsia di emergenza con i fari spenti. Verificando la targa, ha scoperto che la Fiat Punto nera era segnalata nel circuito internazionale della polizia. Così è scattato l’arresto. Cos’ha fatto Filippo quando la polizia lo ha arrestato? Che decisione ha preso una volta arrivato davanti alle autorità tedesche? (Continua dopo le foto)

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Filippo Turetta, cos’ha fatto quando lo hanno trovato

La fuga dell’assassino di Giulia Cecchettin è finita ad una settimana dalla sua partenza. La Fiat Punto del ragazzo si è fermata sulla corsia di emergenza dell’autostrada A9, senza luci. Quando la polizia lo ha arrestato, Turetta non ha opposto alcuna resistenza. Sembrava quasi rassegnato. Inoltre il suo viaggio si è interrotto mentre percorreva l’autostrada in direzione sud. Il ragazzo aveva avuto dei ripensamenti? L’auto era ferma perché senza benzina e lui non aveva più soldi per fare rifornimento. Sembrava quasi rassegnato. (Continua dopo le foto)

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Filippo Turetta, al via la procedura per l’estradizione: cosa ha deciso

Il ministro degli Esteri Antonia Tajani ha fatto sapere che Filippo Turetta avrebbe accettato l’estradizione. “Il ragazzo dunque potrebbe essere estradato, dopo le procedure burocratiche e la decisione del giudice, nel giro di pochi giorni e rientrare in tempi piuttosto brevi. Se si fosse opposto, sarebbero stati tempi più lunghi”, ha spiegato Tajani a Dritto e Rovescio. I tempi tecnici previsti dalle procedure per l’estradizione in genere sono di qualche settimana. Se Filippo acconsentirà alla consegna il via libera potrebbe arrivare entro 10 giorni. (Continua dopo le foto)

Le parole dei genitori di Filippo Turetta

“L’amore vero non umilia, non delude non calpesta, L’amore vero non urla, non picchia, non uccide”, queste le parole di Gino Cecchettin quando ha scoperto che sua figlia non sarebbe più tornata a casa. Sono sconvolti anche i genitori dell’assassino di Giulia. “Siamo ancora sotto choc da ciò che ha combinato. Porgiamo le nostre massime condoglianze e gli siamo vicini. Volevamo bene a Giulia e nessuno la riporterà più indietro”, queste le parole di Nicola Turetta. “Con Filippo sembravano la coppia perfetta, venivano sempre qui. Non riusciamo a capire come possa averlo fatto, gli abbiamo dato tutto quello che potevamo dargli. Ho sempre pensato fosse il figlio perfetto come padre. Mai problemi a scuola. Nessun litigio con i compagni, neppure con il fratello. Trovarmi in una cosa del genere… non è concepibile, gli è scoppiato qualcosa nel cervello”, la spiegazione che si dà l’uomo.

«Pare che Filippo abbia accettato di non opporsi all’estradizione» dalla Germania all’Italia, quindi «

I tempi tecnici previsti dalle procedure per l’estradizione in genere sono di qualche settimana. L’Italia ha completato la traduzione in tedesco del mandato di cattura internazionale e l’ha inviata alle autorità tedesche. Se Turetta acconsentirà alla consegna il via libera potrebbe arrivare entro 10 giorni.

Un team della polizia giudiziaria italiana andrà in Germania a prenderà in consegna il 22enne per trasferirlo in Italia e metterlo a disposizione dell’autorità giudiziaria.

I magistrati hanno diverse domande da porre al giovane: devono valutare se c’è stata o meno premeditazione. Analizzando la cronologia del suo computer gli investigatori hanno scoperto numerose ricerche su kit per la sopravvivenza in alta quota. Inoltre, il corpo di Giulia è stato trovato avvolto in alcuni sacchi neri e nel luogo dell’aggressione, a Fossò, è stato trovato un coltello con la lama spezzata che ora verrà esaminato per capire se si tratti dell’arma del delitto.

Al momento, il medico legale che ha esaminato il corpo della ragazza ha già appurato che era morta quando è stata portata da Filippo nella scarpata vicino a Barcis. L’autopsia chiarirà definitivamente le cause del decesso e l’arco temporale del crimine. Poi la salma sarà restituita alla famiglia per l’ultimo saluto a Giulia.