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Ferrari, Hamilton non ne può più: “La macchina non funzionava”, e spunta un retroscena

L’ennesima gara deludente per la Ferrari a Suzuka non fa altro che alimentare le preoccupazioni su una stagione che stenta a decollare. La scuderia del Cavallino Rampante si ritrova a fare i conti con l’ennesimo insuccesso. Il quarto posto ottenuto da Charles Leclerc non basta a sollevare il morale né a rendere giustizia alle attese riposte sulla vettura.

Leclerc, pur partendo dalla seconda fila, non è mai riuscito a impensierire i veri protagonisti della corsa, restando sempre lontano dalle posizioni di vertice. Un altro fallimento, che si aggiunge a un inizio di stagione disastroso. Le dichiarazioni di Lewis Hamilton, settimo al traguardo, confermano le difficoltà della squadra e anche il senso di frustrazione del pilota. L’inglese ha detto che qualcosa, a livello tecnico, non sta funzionando sulla macchina, e il suo rammarico è palese.

“Non riuscivo proprio a fare la differenza rispetto alle vetture che mi precedevano”, ha dichiarato Hamilton a Sky Sports F1. “Abbiamo trovato qualcosa sulla macchina che non funzionava nelle ultime tre gare. Spero che una volta risolto il problema, inizierò a ottenere risultati migliori”. Una riflessione che non può passare inosservata, anche se Hamilton non è entrato nei dettagli su ciò che, di preciso, compromette le prestazioni della sua Ferrari. (continua dopo la foto)

Quel “qualcosa” che pesa sulla macchina potrebbe essere l’elemento cruciale su cui si giocano le sorti della stagione. Hamilton ha rivelato che il ritardo della macchina si aggira su circa un decimo al giro, una differenza che in Formula 1 porta a distacchi enormi, specie in circuiti ad alta velocità come quelli di Suzuka. Il sette volte campione del mondo ha aggiunto con rammarico: “Con quello che avevo a disposizione, questo era il risultato migliore”.

La sua analisi non è solo una riflessione sulla macchina, ma anche un messaggio a tutto il team. La concorrenza è sempre più forte, e i margini di errore sempre più ridotti. In ogni caso, Hamilton ha espresso la speranza che le cose possano migliorare nel breve periodo, in vista del prossimo appuntamento in Bahrain.

Non è solo la macchina a preoccupare. Un altro episodio che ha sollevato perplessità. Hamilton ha di nuovo discusso via radio con il suo ingegnere di pista, Riccardo Adami. Durante la gara il pilota, visibilmente frustrato, ha chiesto maggiori informazioni. “Gradirei davvero qualche informazione su dove sono lento, amico”, si è lamentato l’inglese. La risposta che ha ricevuto non è stata esaustiva: “Curve 8, 9, 13 e 14”.

Ferrari, il rischio di una stagione da incubo

Hamilton con tono deciso ha replicato: “Ma quanto?”. Una domanda che denota un certo nervosismo, non solo per la prestazione, ma anche per il modo in cui le informazioni vengono comunicate al pilota. La tensione tra i due è evidente, e questo episodio non fa altro che aumentare i dubbi sul clima all’interno del box Ferrari.

Suzuka, come detto, è stato l’ennesimo campanello d’allarme: il Cavallino Rampante non riesce a restare al passo con le monoposto più performanti, e lo stesso Hamilton ha fatto capire che, anche se non c’è disillusione totale, il futuro prossimo potrebbe non riservare buone notizie.

Con la mente già proiettata sul Bahrain, dove le temperature saranno alte, non resta che sperare in un miracolo tecnico o in una ripresa psicologica che possa restituire speranze. Ma se le cose non dovessero cambiare, il rischio di un 2025 di grandi delusioni è sempre più concreto. E per la Ferrari sarebbe un disastro, dopo tante stagioni sotto tono. Tanto che i tifosi mostrano reazioni a metà fra il furioso e il rassegnato.

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