
È un crollo senza precedenti quello vissuto dalla Ferrari nel sabato di Imola. Mai, nella sua storia, la Rossa era rimasta fuori dalla top 10 nelle qualifiche. E invece stavolta succede: Charles Leclerc partirà undicesimo, Lewis Hamilton addirittura dodicesimo. Non serve girarci intorno: è un fallimento totale, storico, una vergogna senza precedenti.
Fred #Vasseur si trova a dover commentare una prestazione imbarazzante della #Ferrari
— Paddock News 24 (@PaddockNews24) May 17, 2025
Le divergenze con le parole di #Leclerc mostrano una situazione interna di totale caos#F1 #ImolaGP https://t.co/rrHVFmFxw6
Le facce sono cupe, gli occhi bassi. Ma a differenza di altri momenti difficili, oggi la sensazione è che nessuno abbia in mano la situazione. Leclerc lo dice chiaramente, senza mezzi termini: “Se avessimo la risposta al problema delle gomme nuove, la metteremmo in pista”.
Poi il carico da novanta: “Almeno dobbiamo spiegarlo ai tifosi, far capire a chi è qui cosa sta succedendo. E prima di tutto dobbiamo scusarci. Con così tanta passione intorno a noi, non passare neanche il Q2 fa male. Fa male a noi, ma anche a tutto il popolo ferrarista. Non è accettabile. Dobbiamo reagire”.
Infine, la frase che pesa come un macigno sull’intero progetto SF-25: “Possiamo anche ribaltare le gomme, metterle dietro, davanti… ma la macchina non va abbastanza. Il potenziale non c’è”. Una pietra tombale su una stagione perduta e su un disastro incredibile.

I problemi si ripetono, identici a quelli visti a Miami: la SF-25 peggiora con le gomme nuove, proprio quando tutte le altre macchine trovano velocità. Un paradosso tecnico che nessuno sembra in grado di risolvere.
A confermarlo è anche Frédéric Vasseur, team principal visibilmente frustrato: “È stato un copia-incolla di Miami. Il nostro giro più veloce l’abbiamo fatto col primo set del Q2. È una situazione strana, ma lo è un po’ per tutti oggi. Dobbiamo lavorarci”.
Ma poi arriva l’ammissione che smonta tutto: “Anche se avessimo fatto tutto perfettamente, oggi saremmo stati quarti e quinti. Quindi sì, non abbiamo eseguito bene… ma il potenziale della macchina non è sufficiente”.
Tra gli altri eliminati eccellenti anche Lewis Hamilton, che affianca Leclerc in quinta fila: “Non so cosa dire, non mi pare di aver commesso errori. Facciamo fatica a far funzionare le gomme, non ci siamo riusciti neanche stavolta. Ma io, il mio giro l’ho fatto”.
Un’altra voce che conferma un pattern tecnico drammatico: chiunque salga sulla SF-25, si trova a lottare con una vettura instabile e imprevedibile, capace di tutto… tranne che di essere competitiva. Vasseur prova a gettare acqua sul fuoco parlando del long run del venerdì, ma ormai le sue parole più che consolare infastidiscono.
Ferrari, basta chiacchiere: il caos è totale, come la vergogna
I tifosi non sopportano più né scuse, né spiegazioni. Questo disastro meriterebbe solo il silenzio: “Ieri il passo gara era molto promettente“, tenta Vasseur. “Sappiamo che qui contano molto le posizioni in griglia, ma anche che una Safety Car può cambiare tutto. Dobbiamo essere lucidi e pronti a rischiare a livello strategico”. Parole al vento, a cui nessuno dà più credito.
Poi, ai microfoni di Sky, arrivano anche le scuse ai tifosi: “Abbiamo migliaia di persone venute a sostenerci. Non era quello che ci aspettavamo. Ci dispiace. Ma ora dobbiamo pensare a domani e fare del nostro meglio per loro”.
La realtà è un’altra: la Ferrari è sparita, e nessuno sa più dov’è finita. Parole, scuse, ipotesi. Ma la realtà è nuda, cruda e sanguinante: la Ferrari è irriconoscibile. A Imola, davanti alla sua gente, ha toccato il punto più basso della sua storia. E forse anche di più.
Il contrasto fra le parole di Leclerc e quelle di Vasseur dimostra che il caos è totale. Ed è ora di dire chiaramente cos’è successo, di chi è la colpa e trarre le dovute conclusioni. Soprattutto, serve dire la verità ai tifosi: questa macchina non è all’altezza. E finché a Maranello non lo ammetteranno, continueranno a galleggiare nel limbo di illusioni e promesse non mantenute. Perché oggi, l’unico vero “rosso” che vediamo… è quello della vergogna.
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