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Edoardo Bove e il malore, parla l’esperto: “Quella cicatrice…”

Cos’è successo al calciatore

Sul malore accusato in campo da Edoardo Bove è interventuo il dottor Leonardo Bolognese, direttore del reparto di Cardiologia di Arezzo, attraverso le pagine del Il Corriere Fiorentino oggi in edicola. Per prima cosa, come riportato da ViolaNews,l’esperto ha spiegato che “situazioni come quella di Bove riguardano alterazioni di tipo elettrico e si possono identificare con ragionevole certezza le cause che hanno portato al problema. Quindi, una volta certificata la causa, uno sportivo in attività agonistica dovrebbe sottoporsi inderogabilmente a una risonanza magnetica frequente per monitorare la condizione tissutale, ovvero quella colpita dalle miocarditi. In questo modo si monitora l’evoluzione temporale delle aree interessate e l’estensione della cicatrice”. (Continua a leggere dopo le foto)

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Poi il dottor Bolognese ha aggiunto che “se si parla di edema, invece, l’attività sportiva resta sconsigliata del tutto. Quindi, veniamo al famigerato defibrillatore sottocutaneo: un elemento di recente installazione che permette di evitare infezioni con l’inserimento di altri corpi estranei e che interviene in modo automatico in caso di problemi. Con un arresto cardiaco e fibrillazione ventricolare si può installare anche subito, mentre in caso di situazione transitoria ne esiste anche uno montato su un corsetto esterno provvisorio”. In Italia non è possibile giocare in queste condizioni perchè come ha detto l’esperto “un defibrillatore sottocutaneo potrebbe rompersi in uno scontro di gioco e diventare inefficiente”.

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