Il papà di Denise chiede la riapertura delle indagini
Non sono noti quali siano gli elementi nuovi che potrebbero giustificare la riapertura del caso, un requisito necessario per avviare nuove indagini secondo la legge. “La Procura non ha ancora risposto, quindi c’è un segreto istruttorio”, afferma l’avvocato di Pipitone, Luisa Calamia. Tuttavia, poiché attualmente non è in corso un’inchiesta, il segreto istruttorio non è ancora applicabile. La scomparsa di Denise rappresenta uno dei casi di cronaca più inquietanti degli ultimi anni. La bambina fu rapita mentre giocava davanti alla casa della nonna in un sequestro lampo, perpetrato da chi, probabilmente, la conosceva e sapeva dove trovarla. (Continua a leggere dopo le foto)
Gli sviluppi e le accuse
Inizialmente, la scomparsa di Denise Pipitone portò all’accusa di Jessica Pulizzi, figlia di Anna Corona e Pietro Pulizzi, il padre naturale della bambina. Secondo gli inquirenti, Jessica avrebbe agito per vendetta nei confronti della famiglia Pipitone, “colpevole” di aver dato alla luce la figlia del padre, all’epoca sposato con un’altra donna. Tuttavia, dopo un lungo processo, Jessica è stata assolta con una sentenza definitiva.
L’indagine ha subito numerosi colpi di scena, con falsi avvistamenti e anonimi che si sono rivelati infondati. È stata riaperta più volte, l’ultima nel 2021, quando Anna Corona e Giuseppe Della Chiave sono stati iscritti nel registro degli indagati, accusati di concorso nel sequestro. Anche una coppia di romani, Paolo Erba e Antonella Allegrini, è stata coinvolta per aver fornito testimonianze false, affermando di sapere dettagli sul caso di Denise Pipitone. Dopo mesi di accertamenti, la Procura ha chiesto l’archiviazione per la coppia, che ha ammesso di aver mentito.
Analogamente, anche la richiesta di archiviazione per Corona e Della Chiave è stata accolta dal gip, che ha affermato: “Un colpevole a tutti i costi, a prescindere dalla verità , non serve a nessuno”. Il giudice ha evidenziato che dalle “indagini lunghe e incredibilmente vaste” non sono emersi elementi sufficienti per sostenere un’accusa.
Il caso è tornato alla ribalta nel 2021 dopo una notizia da una tv russa riguardante il presunto ritrovamento di Denise Pipitone, successivamente smentito da un esame del DNA. Da quel momento, false segnalazioni e dichiarazioni di testimoni inattendibili hanno continuato a complicare la situazione. Una ex magistrata, che aveva indagato sulla scomparsa nel 2004, ha affermato di aver raccolto nuove informazioni, ma è stata condannata a un anno di reclusione per false informazioni al pubblico ministero.
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