
L’Italia del ciclismo torna a far parlare di sé grazie alla straordinaria medaglia d’oro di Lorenzo Finn negli Under23 ai Mondiali in Ruanda. Il giovane azzurro, 18 anni, già campione del mondo tra gli Juniores nel 2024, ha confermato tutto il suo potenziale su un percorso impegnativo, mostrando qualità fuori dal comune.
Mauriuzio Fondriest racconta la sua passione: "La bici è libertà, ora riscopro il mondio pedalando e vado a caccia di nuovi talenti" #ciclismo #sport #Fondriesthttps://t.co/7kG2RztcOU pic.twitter.com/ZNaD1dca7x
— tuttoBICI (@tuttobiciweb_it) September 12, 2025
Intanto, fra Mondiali ed Europei, il movimento ciclistico italiano sembra finalmente rialzare la testa, con un gruppo di giovani pronti a farsi valere anche a livello professionistico. L’ex campione Maurizio Fondriest, in una lunga intervista con Fanpage.it, analizza la situazione e indica Finn come simbolo di questa nuova generazione di talento.
Secondo Fondriest, la vittoria di Finn non è stata una sorpresa assoluta. L’ex campione del mondo ha sottolineato come il corridore azzurro abbia dimostrato di possedere un motore formidabile, capace di competere ad altissimi livelli già nel breve periodo.
La prestazione in Ruanda conferma le sue qualità, evidenziate anche dal quarto posto al Tour de l’Avenir, uno dei palcoscenici più prestigiosi per i giovani emergenti. “Quando corre lui è sempre forte, non è una meteora”, spiega Fondriest, sottolineando continuità e maturità atletica del giovane azzurro.
Dietro Finn, il panorama azzurro resta ancora in costruzione, ma ci sono segnali positivi. Fondriest ricorda i successi di Filippo Ganna e Jonathan Milan su pista, con vittorie mondiali e record mondiali, e sottolinea come il movimento Under23 su strada stia crescendo. (continua dopo la foto)

I corridori italiani, infatti, si confrontano già con i professionisti nei circuiti World Tour, aumentando la competitività. “L’onda italiana sta arrivando”, afferma Fondriest, indicando una generazione pronta a emergere, anche se la concorrenza internazionale resta feroce.
Fondriest osserva come il confronto con fenomeni come Pogacar ed Evenepoel sarà inevitabile. Negli ultimi Mondiali, questi due corridori hanno creato un vero abisso con gli altri, sottolineando quanto la strada per il successo sia complessa. Per i giovani azzurri come Finn, affrontare certi campioni rappresenta anche un banco di prova fondamentale: vincere o emergere in questo contesto significa avere qualità già da alto livello.
L’Italia del ciclismo, dunque, ha trovato in Finn un simbolo di rinascita e di speranza per il futuro. L’oro Under23 rappresenta il segnale concreto che il movimento sta tornando competitivo, con talenti pronti a giocarsi un ruolo di rilievo tra i professionisti. “Anche se”, conclude Fondriest, “al giorno d’oggi affermarsi è più difficile che ai miei tempi“.
Leggi anche:
- Europei di ciclismo, un grande Filippo Ganna si arrende solo a Evenepoel nella cronometro
- Italia, inizio col botto agli Europei: Venturelli trionfa nella crono Under 23