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Chi era Celeste Pin, l’ex calciatore trovato morto

Fiorentina 89-90

La morte di Celeste Pin ha sconvolto il mondo del calcio. L’ex calciatore e bandiera della Fiorentina si è spento all’età di 64 anni. Le indagini stanno cercando di fare chiarezza sull’accaduto.

Una bandiera della Fiorentina

Celeste Pin nasce il 25 aprile 1961 a San Martino di Colle Umberto, in provincia di Treviso. Entra nelle giovanili del Perugia, club con il quale esordì in Serie A a soli 18 anni, il 16 dicembre 1979, contro la Juventus. Difensore tecnico ed abile nell’impostazione, con visione di gioco e una straordinaria capacità di lettura tattica.

Nel 1982 arriva il grande salto alla Fiorentina. In viola rimane nove stagioni, disputando oltre 200 partite ufficiali. In quel periodo si afferma come uno dei difensori più affidabili del campionato italiano. Riesce ad ambientarsi in uno spogliatoio importante, ricco di personalità e campioni (tra i quali, Eraldo Pecci, Giovanni Galli, Giancarlo Antognoni), ma si ritaglia comunque un ruolo centrale.

Uno degli episodi che segna profondamente il suo legame con Firenze è la finale di Coppa UEFA 19891990, disputata contro la Juventus. Pin, fulcro della difesa viola, si rivela protagonista di uno degli episodi più discussi della doppia sfida, subendo un fallo da Casiraghi in occasione del gol decisivo. Quel torto subito segna profondamente lui e la tifoseria. Da allora, dichiarò più volte di sentirsi “più viola che mai”.

Negli anni gioca al fianco di altri grandi campioni come Roberto Baggio, Stefano Pioli, Daniel Passarella e altri protagonisti della Serie A. Il suo rapporto con Baggio fu particolarmente stretto, segnato da profondo rispetto. Molti ex compagni lo descrivono come un leader silenzioso, un uomo-spogliatoio che faceva da punto di riferimento per i più giovani.

Nel 2022 è stato inserito nella Hall of Fame della Fiorentina, un riconoscimento che testimonia quanto fosse entrato nei cuori dei tifosi per professionalità e attaccamento alla maglia. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Fiorentina 86-87
1986-87 ACF Fiorentina team (back row l-r) Marco Landucci, Alberto Nardi, Celeste Pin, Roberto Onorati, Claudio Gentile, Sergio Battistin, Giancarlo Antognoni, Carlo Monelli, Paolo Conti,(central row l-r) Roberto Galbiati, Alberto Di Chiara, Gabriele Oriali,Eugenio Bersellini head coach, Aldo Maldera, Maurizio Iorio, Lorenzo Fabiani,(front row) Antonio Strano, Davide Pellegrini, Ramon Diaz, Roberto Baggio, Michele Gelsi, Renzo Contratto, Simone Sereni, Andrea Rocchigiani , Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Le altre esperienze

Dopo la lunga esperienza a Firenze, nel 1991 passa al Verona, dove rimane fino al 1995. Anche in terra scaligera si distingue per il suo spirito combattivo e il suo comportamento esemplare. Proprio a Verona vive l’ultima vera esperienza di livello della propria carriera calcistica.

Chiude la carriera al Siena, in Serie C1, nella stagione 1995–1996. Disputando 31 partite e segnando anche un gol. Lascia il calcio giocato a 35 anni, dopo aver collezionato centinaia di presenze nei campionati professionistici e aver lasciato ovunque il segno. Celeste Pin ha collezionato complessivamente 263 presenze in Serie A, a cui si aggiunge uno spareggio, segnando 3 gol nella massima serie. In Serie B ha disputato 136 partite, realizzando 2 reti, mentre in Serie C ha totalizzato 19 presenze con un gol all’attivo.

Terminata la carriera da calciatore, Celeste Pin non abbandona il mondo del pallone. Ottiene il patentino da direttore sportivo nel 1997 e comincia a collaborare con club dilettantistici e giovanili della Toscana. Lavora in società come l’Affrico, il Montemurlo e la Fortis Juventus, concentrandosi soprattutto sul settore giovanile.

In parallelo, sviluppa una seconda attività nel campo immobiliare, operando con successo a Firenze. Nonostante le nuove sfide, rimane sempre legato al calcio, intervenendo come opinionista sportivo, partecipando a dibattiti su Lady Radio e prendendo parte a eventi legati alla Fiorentina.

Il suo volto era familiare ai tifosi viola, non solo per le sue gesta in campo, ma anche per la sua continua presenza nelle iniziative dedicate al club. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Celeste Pin a Coverciano
Italy’s national football team coach Cesare Prandelli (R) and coach Celeste Pin chat on the pitch during a training session at the Italian Football Federation technical center of Coverciano in Florence, on March 21 2011. Italy will face Slovenia in Ljubliana on March 25, for a Euro 2012 qualification match. AFP PHOTO / FABIO MUZZI (Photo credit should read FABIO MUZZI/AFP via Getty Images)

La tragedia

Il 22 luglio 2025, Celeste Pin è stato trovato senza vita nella sua abitazione a Firenze, in zona Careggi all’età di 64 anni. A lanciare l’allarme è stato un familiare, preoccupato per il suo silenzio ma quando sono arrivati i soccorsi era già troppo tardi. La notizia ha colpito come un fulmine il mondo del calcio e la città di Firenze.

L’ipotesi prevalente è stata quella di un gesto volontario. Non è stato trovato alcun biglietto, ma non sono emersi segni di violenza. Le autorità hanno aperto un’indagine per omicidio colposo contro ignoti, un atto formale per permettere gli accertamenti del caso, inclusa un’autopsia.

La sua morte ha lasciato sgomenti amici, colleghi, ex compagni di squadra e una moltitudine di tifosi. I messaggi di cordoglio sono arrivati immediatamente da ogni parte d’Italia, in particolare dal mondo viola. ll primo a intervenire è stato il club della Fiorentina, che ha espresso un messaggio di profonda commozione. Il presidente, i dirigenti, i giocatori e i tifosi hanno ricordato Pin come una figura esemplare, un campione fuori e dentro al campo.

Ecco il messaggio commosso del club viola: “Oltre ad aver indossato i colori viola per lunghi anni come calciatore, Celeste è rimasto sempre un tifoso della Fiorentina e non ha mai fatto mancare la propria vicinanza ed il proprio sostegno in tutte le occasioni sia pubbliche sia private ed è per questo che rimarrà, per sempre, nella storia gigliata”.

Anche le istituzioni locali, come il sindaco di Firenze e il presidente della Regione Toscana, hanno sottolineato la figura positiva che Celeste ha rappresentato per la città. I social network sono stati invasi da messaggi di affetto, ricordi e fotografie. Ex compagni di squadra lo hanno salutato con parole commosse, ricordando non solo il calciatore, ma soprattutto l’uomo.

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