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“Sangiuliano non è stato l’unico”: Boccia, la voce che ribalta tutto

Maria Rosaria Boccia

La testimonianza di un ex

La testimonianza diffusa sul quotidiano “La Verità” è stata riportata anche da “Leggo”. Le parole sarebbero quelle di N.A. di Scafati, un uomo che ha preferito rimanere anonimo con cui Boccia avrebbe avuto una breve relazione. Il suo ritratto della 41enne di Pompei è piuttosto netto e mette in luce, dal suo punto di vista, una personalità scaltra e arrivista. Il testimone ha raccontato di come sarebbe riuscito a sfuggirle accorgendosi delle sue tecniche già dai primi incontri, facendo allusione a chi invece ci è “cascato”. «Me la presentò un’amica comune. – racconta -Voleva uscire con me, ci siamo sentiti qualche volta con dei messaggi. Lei si pavoneggiava, diceva che organizzava la Notte Bianca di Scafati e che voleva entrare nel mondo della politica». Una dichiarazione che farebbe ipotizzare che l’incontro con Sangiuliano potrebbe essere più calcolato di quanto si sia voluto raccontare. Ma queste sono speculazioni. Il racconto però continua fornendo altri dettagli che, se confermati, sarebbero piuttosto eloquenti.

«Ci siamo visti una sola volta – ha proseguito N.A. secondo quanto riporta Leggo – E il giorno seguente fui obbligato a farla scendere dalla macchina in autostrada». Il racconto farebbe riferimento a comportamenti troppo insistenti della donna. «Io dopo due ore con lei avevo già capito tutto. Ma come ha fatto Sangiuliano a non valutarla subito? Parliamo di un laureato, di un giornalista…Se penso che l’avevano messo in guardia anche alcuni amici comuni…».

La voce sulla gravidanza simulata

Ma non è finita qui perché la testimonianza sembrerebbe confermare le voci che si erano diffuse già da qualche tempo sul fatto che Maria Rosaria Boccia abbia simulato una gravidanza per fare pressioni su Sangiuliano. Secondo il racconto di N.A., l’imprenditrice avrebbe fatto la stessa cosa con lui. Si sarebbe presentata dopo un certo periodo di tempo, rivelandogli di essere incinta, precisando però che il padre del bambino non era lui. Qualche mese dopo, i due si sarebbero incontrati nuovamente. «Mi racconta che aveva perso il bambino e donato gli organi. Sapevamo tutti che indossava un cuscino per simulare la pancia. E noi la assecondavamo. Lo faceva perché voleva che si sapesse che era incinta di qualcuno, ma era una palla».

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