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Armani e l’epatite causata degli integratori: sintomi e sostanze da evitare

Gli integratori e i rischi per il fegato

Alla domanda rispondeva su Il Messaggero il dottor Stefano Fagiuoli, direttore della Gastroenterologia dell’Ospedale di Bergamo: «Il tema degli integratori è dibattuto e complesso. Spesso non si sa neppure di cosa si tratti». Alcuni prodotti a base di erbe, infusi o estratti naturali possono risultare tossici per il fegato, come il tè verde, la Garcinia Cambogia, la kava-kava o la curcumina. E spesso l’acquisto sul web rende impossibile garantire la tracciabilità.

I segnali da non sottovalutare

Come sottolineava ancora l’articolo del Messaggero, i sintomi di un’epatite da intossicazione possono essere subdoli: calo dell’appetito, astenia, nausea, perdita di peso, febbre, dolori addominali. Nei casi più gravi si manifestano ittero, prurito, urine scure, feci chiare. A rendere tutto più complesso è la variabilità: in alcuni casi entra in gioco una predisposizione genetica, in altri l’assunzione di più farmaci o più integratori contemporaneamente.

La prevenzione, ribadiva il dottor Fagiuoli, resta la migliore arma: non assumere integratori senza consultare il medico, affidandosi solo a prodotti tracciati e certificati. In caso di sospetta tossicità, la prima misura è sospendere subito il prodotto e rivolgersi a un centro epatologico specializzato. «Perché – avvertiva – l’evoluzione può essere severa, in alcuni casi addirittura letale».

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