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Serie A, cosa abbiamo imparato dalla 12esima giornata

Il Derby di Milano ha chiuso l’ultima giornata di campionato, un turno che – non sarete sorpresi di saperlo – ha visto l’ennesimo cambio in vetta alla classifica, che ora appartiene alla Roma di Gasperini. Andiamo a vedere più da vicino le storyline più interessanti emerse dall’ultimo turno di Serie A.

Il Milan ha vinto il derby

Il Milan esce vincitore dallo scontro con l’Inter, prendendo i tre punti e il bottino morale che una stracittadina giocata ad alta quota comporta. E lo fa nel modo più allegriano possibile: 1-0 e rigore parato al miglior specialista della Serie A. Grazie a questo trionfo il Diavolo legittima le proprie ambizioni, portandosi a -1 dalla vetta e dimostrando di saper vincere anche le partite più emotivamente complesse e con una posta in gioco molto alta.

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L’Inter, al contrario, esce dal campo con la consapevolezza di non essere ancora pronta ai big match: dopo Juventus e Napoli, anche il Milan si rivela troppo per i ragazzi di Chivu. Certo, i nerazzurri hanno creato tanto, preso due pali e sprecato un rigore, ma gli episodi contano fino ad un certo punto quando si prende in esame il risultato, soprattutto per un team che punta in alto.

La Roma è prima in classifica

Sono passati 10 anni (e 26 giorni) dall’ultima volta in cui la Roma occupava la prima posizione in solitaria della classifica di Serie A, ossia da quando c’era Rudi Garcia in panchina nel 2015/2016. Un risultato che non entrerà nel palmarès della squadra, è vero, ma che ben rende l’idea di come la squadra si sia già compattata intorno ad un allenatore demanding come Gasperini. Forse, un tecnico così peculiare e rispettato era quello che serviva per mettere ordine in una squadra con grandi potenzialità ma anche con una nota capacità di perdersi nei momenti più importanti. La brillante vittoria a Cremona, arrivata grazie ai gol di Soulé, Ferguson e Wesley, certifica un percorso sino ad ora impeccabile.

Il Bologna continua a volare

Il Bologna vince 3-0 contro l’Udinese, restando così a contatto con le prime posizione della classifica: anche con tutto l’ottimismo del caso, era davvero difficile immaginare un inizio di campionato così eccellente. I ragazzi di Italiano, con tre vittorie di fila, continuano a volare e raccolgono un bottino di 24 punti nelle prime 12 giornate, record all time per la squadra.

L’Udinese continua a offrire prestazioni traballanti: se l’anno scorso c’era la scusante di essersi già messi alle spalle la salvezza per giustificare il calo primaverile, ora è decisamente troppo presto per tirare i remi in barca. I friulani hanno anche una discreta dose di talento in rosa e l’esperienza per fare meglio di così: bisogna invertire la rotta subito, evitando complicazioni durante il girone di ritorno.

Il Napoli ritrova sé stesso

Il Napoli era chiamato a una grande partita per scacciare le nubi di questo periodo e ritrovare il vento favorevole di inizio campionato. La prestazione con l’Atalanta è perfetta: 3-1 autoritario che cancella la sconfitta pre-sosta e ricorda a tutti che i partenopei, anche con questa leggera flessione, sono i campioni in carica e tra le principali contender per lo scudetto. La “nuova” Dea di Palladino fa quello che può, ma chiedergli di vincere contro un avversario di questa portata è forse troppo al momento.

Lazio, segnali di ripresa

Dopo un inizio stentato, la Lazio di Sarri sta cominciando a racimolare punti e a mettere la stagione sui binari giusti. Con il Lecce arriva un’altra vittoria e un clean sheets che da fiducia, sopratutto considerando le pensanti assenze di Castellanos, Cancellieri e Rovella. Guardando le partite della squadra non si può non notare un generico miglioramento e una maggior aderenza alle idee di Sarri, che notoriamente ci mettono un po’ ad attecchire. È ancora presto per tirare un sospiro di sollievo, ma si inizia a intravede un orizzonte positivo.

Il Verona rischia grosso

Il Verona continua a giocare un campionato con pochi alti e molti bassi: la scelta di caricare la coppia Giovane-Orban di tutte le responsabilità non sta producendo i dividenti sperati, e la classifica ora è più compromessa che mai. Nell’ultimo weekend la squadra scaligera deve cedere al Parma, altra squadra che non sta di certo disputando una Serie A indimenticabile: Pellegrino è in giornata di grazie, e la sua doppietta spedisce l’Hellas all’ultimo posto. Per ora Zanetti resta in panchina, ma serve una grossa inversione di risultati.