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Allegri ridisegna il Milan: grande entusiasmo per un sogno sempre più concreto

Nelle redazioni sportive come nei bar di Milano la domanda è sempre la stessa: questo Milan può davvero lottare per lo scudetto? La sensazione, dopo l’arrivo di Massimiliano Allegri, è che i rossoneri abbiano ritrovato compattezza, orgoglio e una nuova identità. La vittoria sul Napoli e il primo posto in classifica hanno acceso le fantasie di un popolo reduce da una stagione difficile, riaccendendo un entusiasmo che sembrava sopito.

I tifosi con qualche capello bianco ricordano subito la cavalcata del 1987-88, quando il Milan di Sacchi piegò il Napoli campione d’Italia e poi, con la testata di Gullit, sbancò Torino contro la Juve. Oggi i paralleli sono suggestivi e, se domenica prossima in trasferta arrivasse un altro successo, il deja-vu diventerebbe irresistibile.

Il Milan di Allegri non incanta per spettacolo, ma convince per organizzazione. In sette gare ufficiali ha collezionato sei vittorie e una sola sconfitta (al debutto con la Cremonese), mostrando solidità e capacità di soffrire. L’assenza dalle Coppe garantisce di conservare energie preziose e il sistema difensivo, soprattutto in fase posizionale, appare difficilissimo da scardinare.

Contro il Napoli si è vista la mano del tecnico: linee compatte, pochi varchi centrali concessi, capacità di reggere anche in inferiorità numerica. Allegri ha saputo cambiare in corsa con il 4-4-1 dopo il rosso a Estupinian, scelta che ha bloccato gli azzurri. In più, la squadra è costruita con principi che il tecnico conosce bene: centrocampisti capaci di inserirsi al momento giusto e, soprattutto, un leader come Luka Modric a guidare il gioco con esperienza e qualità.

Milan, i tifosi possono sognare

Non tutto è perfetto. La rosa, pur contando su nomi di spessore come Pulisic, Rabiot e lo stesso Modric, resta meno profonda rispetto a Napoli, Inter e forse anche Juventus (perlomeno in attacco). La difesa, impeccabile a livello tattico, soffre sui cross e il sistema reattivo di Allegri, ottimo nelle singole partite, può rivelarsi meno efficace nella lunga corsa di un campionato.

Eppure la logica dice che l’obiettivo minimo, il ritorno in Champions League, è largamente alla portata. Per lo scudetto serviranno continuità e abnegazione, ma l’aria che si respira oggi è quella delle grandi stagioni. E i tifosi rossoneri, finalmente, possono tornare a sognare.

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