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Jorge Martin, verdetto impietoso: si prolunga il calvario del campione del mondo

MotoGP, continua l’incubo per Jorge Martin e per l’Aprilia. Quello che sta accadendo quest’anno è davvero incredibile e del tutto imprevedibile sia per il pilota, sia per la sua squadra, già in difficoltà e sotto pressione per il dominio delle Ducati e di un Marc Marquez tornato ai massimi livelli.

Il 2025 doveva essere l’anno della conferma. Invece, per Jorge Martin, sta diventando un calvario. Il passaggio in Aprilia, ma questo si sapeva, comportava una fase di adattamento. Una moto nuova, da capire. Ma nessuno si aspettava un inizio così difficile, che ora ha assunto toni addirittura drammatici. (continua dopo la foto)

Tre incidenti, la frattura del polso, l’impossibilità a partecipare ai primi Gran Premi. Poi, quando finalmente lo stop sembrava alle spalle, è arrivata la terribile caduta di Losail, con la moto di Di Giannantonio che lo ha centrato in pieno: e come ha detto lo stesso Jorge, poteva andare molto peggio delle 11 costole fratturate.

Il colpo ricevuto in Qatar è stato durissimo. E dopo lo spavento per una dinamica che avrebbe potuto persino risultare letale, c’è da confrontarsi con gli esami clinici e le parole dei medici. Che non lasciano scampo: il nuovo stop non sarà breve, i tempi di rientro si allungano. E la possibilità di ottenere risultati importanti, in questa stagione maledetta, sembra essere una chimera.

Dopo l’incidente di Losail, il pilota non può lasciare il Paese. I protocolli medici gli impediscono di volare su un normale aereo. Solo un volo medicalizzato glielo permetterebbe. Il risultato? Almeno due settimane di osservazione e terapie in loco. Poi il trasferimento in Spagna, dove continuerà la riabilitazione. (continua dopo la foto)

I medici parlano chiaro: per una persona normale, il recupero richiede tra un mese e mezzo e tre mesi. Ma Jorge Martin non è una persona normale. È un campione, e proverà ad accorciare i tempi. Ma dovrà farlo con intelligenza, senza correre ulteriori rischi.

Una data per il rientro è già segnata sul calendario: 20 maggio, il giorno del GP del Mugello. Quello potrebbe essere il momento per il suo ritorno in pista. Potrebbe. Perché tutto dipenderà dai prossimi controlli. La voglia di tornare c’è. Il corpo, però, dovrà dire la sua. Per ora, la parola d’ordine è una sola: pazienza.

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