
Il mistero attorno all’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, continua ad occupare le cronache con un nuovo sviluppo inatteso. Nella giornata di ieri, 16 aprile, Andrea Sempio è stato convocato nuovamente in caserma di Pavia dove è rimasto per più di un’ora per una ‘problematica’. Di cosa si tratta e come ha commentato la vicenda il trentasettenne indagato nell’ambito della nuova inchiesta. (Continua a leggere dopo la foto…)


Garlasco, Sempio resta un’ora in caserma
Andrea Sempio, già finito sotto i riflettori per la compatibilità del suo DNA con il profilo “Ignoto 1” rinvenuto sotto le unghie della vittima, è stato convocato per un prelievo delle impronte digitali. Ciò che stupisce è che il trentasettenne si era già presentato per la stessa operazione, avvenuta tramite il metodo del laser.
La differenza sul prelievo effettuato ieri è che è stato effettuato con il classico metodo dell’inchiostro. Una richiesta che ha il sapore di una piccola retromarcia investigativa e che, tra ironie, perplessità e tensioni legali, riaccende i riflettori su un’indagine mai davvero conclusa. (Continua a leggere dopo la foto…)


Un nuovo campionamento, tra laser e inchiostro
Nella mattinata di ieri, Andrea Sempio si è recato presso la caserma dei Carabinieri di Milano Porta Garibaldi, accompagnato dalla sua avvocata Angela Taccia. Qui, l’uomo ha dovuto ripetere il rilievo dattiloscopico. Eppure, non si tratta di una semplice formalità. “Ci hanno chiamato lunedì sera, spiegandoci che il vetrino dello scanner con cui erano state prese le impronte con il laser era sporco, quindi non si leggevano bene”, ha spiegato l’avvocata Taccia, rivelando un dettaglio che ha sollevato più di un sopracciglio.
L’inchiostro, tecnologia d’altri tempi, torna in campo per sopperire all’inaffidabilità di un sistema digitale che, in un caso tanto delicato, non può permettersi errori. Secondo quanto assicurato dall’avvocato dell’indagato, nessun altro accertamento è stato effettuato durante la convocazione. Ma l’eco del gesto resta: si tratta davvero di una svista tecnica, o è il segnale di una crescente incertezza investigativa? Ecco come Sempio e i suoi legali hanno commentato la vicenda.
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