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Pasta del supermercato, qual è la migliore: la classifica di Altroconsumo

Pasta del supermercato, qual è la migliore: la classifica di Altroconsumo – La pasta è un pilastro della tradizione culinaria italiana e della nostra dieta mediterranea. Ma come scegliere il prodotto migliore tra le tante marche che troviamo ogni giorno sugli scaffali dei supermercati? L’associazione Altroconsumo ha cercato di rispondere a questa domanda analizzando diverse marche e varietà di pasta, stilando una ‘classifica’ in base a diversi criteri di qualità: dalla corrispondenza del peso alla presenza di grano tenero, dal contenuto proteico all’eventuale traccia di glifosato, senza tralasciare altri fattori rilevanti. (continua a leggere dopo le foto)

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Pasta del supermercato, qual è la migliore: la classifica di Altroconsumo

La pasta di buona qualità, spiega Altroconsumo, deve avere le seguenti caratteristiche:

  • un colore giallo ambrato;
  • deve spezzarsi con un rumore secco e mostrare una sezione non farinosa;
  • osservata in controluce deve presentare un colore omogeneo e deve mostrarsi priva di punti neri (impurità), punti bianchi (cioè parti farinose della semola dovute a non perfetta lavorazione), bolle d’aria, crepe e fratture. Nella confezione non devono esserci briciole;
  • l’odore e il sapore devono essere gradevoli e tipici;
  • la pasta deve “tenere” la cottura, ovvero rimanere consistente ed elastica in ogni sua parte. Una buona performance in cottura dipende principalmente dall’alto contenuto proteico della semola e dalla capacità di queste proteine di formare un reticolo compatto, conosciuto come glutine. Se il glutine è di qualità, crea una rete solida attorno all’amido, evitando che quest’ultimo fuoriesca durante la cottura e renda la pasta collosa. Al contrario, alcune tipologie di pasta prodotte con semole di bassa qualità possono risultare scotte all’esterno e crude all’interno. È importante però ricordare che una semola di qualità inferiore può essere mascherata da trattamenti di essiccazione ad alta temperatura, che, pur non migliorando la qualità della semola, garantiscono una migliore tenuta in cottura.
  • occorre che la pasta abbia una buona capacità di trattenere i condimenti. Per esempio l’uso di trafile in bronzo, che rende la pasta più ruvida, può migliorare la sua capacità di trattenere i sughi.

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