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L’avvocato Jamie Singer, uno dei legali di Jannik Sinner, ha rivelato in un’intervista a Sky News i retroscena dell’accordo tra il numero uno al mondo e la Wada. Il tennista altoatesino, sospeso per tre mesi dopo la positività a un controllo antidoping, avrebbe inizialmente esitato prima di accettare il patteggiamento.
Sinner, l'avvocato di Jannik rivela : "Non è stato facile convincerlo ad accettare". https://t.co/ECZEu4qHhY
— Tie Break (@tiebreakchannel) February 19, 2025
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“Ci è voluto un po’ per convincere Jannik che accettare l’offerta della Wada fosse la scelta giusta, piuttosto che andare davanti al Tas”, ha spiegato Singer, sottolineando che un processo davanti al tribunale arbitrale dello sport avrebbe potuto comportare una squalifica tra uno e due anni. Alla fine, Sinner ha accettato il patteggiamento, subendo una sospensione ridotta a tre mesi.
L’avvocato ha poi parlato delle reazioni nel circuito Atp: “Penso che i tennisti siano sempre molto duri quando si tratta di un altro giocatore coinvolto in una situazione simile, ma tendano a nascondersi quando tocca a loro“.
Jannik Sinner, il legale: “Troppi parlano senza conoscere i fatti”
Singer ha definito il trattamento ricevuto da Sinner “molto ingiusto“, ribadendo che non ci sono stati favoritismi nel giudizio: “È stato un processo da manuale fin dall’inizio. Le circostanze della sua positività erano semplicemente molto insolite“.
Secondo il legale, il campione azzurro avrebbe vissuto con amarezza il giudizio mediatico nei suoi confronti. “Jannik dice di sentirsi trattato in modo piuttosto duro, ma accetta che ognuno abbia diritto alla propria opinione”, ha dichiarato Singer.
Il legale, però, ha voluto sottolineare che molti colleghi di Jannik si sarebbero espressi senza conoscere tutti i dettagli della vicenda: “Forse i fatti meriterebbero di essere approfonditi maggiormente, prima di parlare”. Una considerazione condivisibile, viste le troppe parole in libertà che si sono ascoltate sulla vicenda.
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