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Calcio e infortuni, l’allarme dell’AIC: “Così non si va avanti”

Calcio e infortuni, un binomio che preoccupa. L’Associazione Italiana Calciatori (Aic) ha lanciato un allarme sulla crescente incidenza di infortuni nel calcio professionistico, legata all’introduzione di nuovi format nelle competizioni internazionali. Il sindacato ha realizzato uno studio che analizza l’impatto del calendario affollato sulle stagioni 2022-2023 e 2023-2024 dei principali campionati europei.

I dati suggeriscono che, con l’introduzione di nuovi tornei come il Mondiale per club allargato e l’espansione della Champions League, i calciatori potrebbero rischiare ben 36 giorni di infortunio in più ogni stagione. Il report, intitolato “Injury Time”, evidenzia come i calciatori che giocano tra le 54 e le 55 partite annue registrino una media di 71 giorni di infortunio per stagione.

Con l’aumento delle competizioni, questo numero potrebbe salire a 107 giorni di infortunio, mettendo a dura prova non solo la salute dei calciatori, ma anche la qualità dello spettacolo. Umberto Calcagno, presidente dell’Aic, sottolinea che non si tratta solo di una questione di salute degli atleti, ma anche di un problema legato alla sostenibilità del prodotto calcistico.

“L’aumento delle partite non fa altro che abbassare la qualità dello spettacolo, mettendo in difficoltà le prestazioni dei calciatori”. Il report mostra che tra le squadre con il maggior numero di incontri stagionali (tra 54 e 55), gli infortuni sono aumentati del 30% rispetto all’anno precedente. In Spagna squadre come il il Real Madrid e l’Atletico Madrid hanno visto aumentare gli infortuni in maniera drammatica, con incrementi che vanno dal 91% al 146% rispetto alla stagione precedente.

Un altro dato preoccupante riguarda gli infortuni “svalutanti”, quelli che costringono un calciatore a rimanere fuori per oltre 90 giorni, e che incidono direttamente sul valore del giocatore e sulle performance del club. Questa tipologia è aumentata del 43% nella Premier League e del 21% in Serie A nella stagione 2023-24.

Calcio e infortuni, il calo di interesse del pubblico

In un’alleanza senza precedenti, le leghe europee e i sindacati dei calciatori, rappresentati dalla FIFPro, hanno presentato un reclamo alla Commissione Europea contro la Fifa. L’accusa riguarda l’abuso di posizione dominante per la creazione del Mondiale per club allargato, che porta a un sovraccarico di impegni per i calciatori. La Fifa, secondo il reclamo, non sta considerando adeguatamente le ripercussioni fisiche sui giocatori, né i danni a lungo termine per le loro carriere.

Calcagno ha conlcuso il suo intervento esprimendo preoccupazione per il futuro del calcio: “Aumentare l’offerta di calcio in tv sembra essere l’unica risposta delle istituzioni internazionali al calo dell’interesse verso il calcio e al decremento del valore dei diritti tv. Ma aumentare il numero di partite significa aggiungere impegni a calciatori già a rischio infortunio, e questo finirà per svalutare il prodotto“.

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