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Tutto quello che non sai su Antonio Conte

Antonio Conte è considerato uno degli allenatori italiani più forti di sempre, merito anche dei tanti successi ottenuti sia in Italia che all’estero. Cresciuto calcisticamente nella Juventus, Conte ha ottenuto la ribalta sedendo proprio sulla panchina bianconera con cui ha dato il là ad un filotto di successi durato ben 9 stagioni. Il tecnico salentino ha vissuto diverse esperienze tra cui una da Ct della Nazionale italiana con cui ha ottenuto ottimi risultati nonostante sulla carta l’Italia fosse in una fase di transizione.

Le origini e la carriera da giocatore

Antonio Conte è nato a Lecce il 31 luglio 1969. Cresciuto nel settore giovanile del club salentino, ha esordito in Serie A con la squadra della sua città natale nel 1986. Durante la sua carriera da giocatore, Conte era noto per la sua versatilità e la sua grinta in campo giocando nel ruolo di centrocampista per il Lecce fino al 1991, quando si è trasferito alla Juventus.

(Photo by Filippo Alfero – Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

La Juventus e il ruolo di capitano

In bianconero Conte ha trascorso tredici stagioni diventando un simbolo del club e un beniamino per la tifoseria che ha sempre visto in lui l’atteggiamento di un guerriero. Vestendo la maglia della Juventus Conte ha vinto numerosi trofei, tra cui cinque campionati di Serie A, una Coppa UEFA e una Champions League. La sua dedizione e il suo spirito combattivo lo hanno portato a diventare il capitano della squadra, un ruolo che ha ricoperto con grande onore fino al suo ritiro dal calcio avvenuto nel 2004.

La transizione alla carriera di allenatore

Lukaku al Napoli
(Photo via Getty Images)

Una volta appese le scarpette al chiodo Conte ha iniziato una proficua carriera da allenatore partendo ovviamente dal basso dove ha lavorato come assistente in Serie B sulla panchina di Arezzo e Bari. La prima grande occasione è arrivata nella stagione 2010/2011 quando da allenatore del Siena ha ottenuto un’insperata promozione in Serie A.

Il successo con la Juventus

L’ottimo lavoro fatto a Siena ha spinto la Juventus, in piena fase di transizione, a puntare su un volto noto a dirigenza e tifoseria: Antonio Conte. Il tecnico salentino seduto sulla panchina dei bianconeri ha ottenuto tre Scudetti di fila affinando una filosofia di gioco, basata su un’intensa preparazione fisica e tattica. Nonostante l’ottimo bottino in campo nazionale, il vero cruccio di Conte alla Juventus è quello di non aver mai fatto ottime prove in Champions League dove si è più volte fermato nelle prime fasi.

L’esperienza internazionale

Terminata a sorpresa, a poche settimane dall’inizio della stagione, l’avventura alla Juventus, Antonio Conte ha deciso di accettare l’incarico proveniente dalla Federazione italiana che l’ha individuato come profilo ideale per guidare la Nazionale azzurra. Nonostante il poco tempo a disposizione (dal 2014 al 2016) e un livello tecnico non propriamente eccelso, Conte è riuscito ad ottenere con la sua modesta Italia i quarti di finale di Euro 2016 riuscendo anche ad eliminare nazionali ben più gettonate come la Spagna e perdendo solo ai rigori contro la Germania. Successivamente Conte ha deciso di intraprendere un’esperienza all’estero accettando l’incarico di allenatore del Chelsea. Alla guida dei blues Conte ha vinto la Premier League nella stagione 2016/17 e la FA Cup nell’annata successiva.

Il ritorno in Italia e l’Inter

Nonostante la sua figura sia legate a stretto giro con la Juventus, Conte nel 2019 ha accettato di allenare gli storici rivali dell’Inter. Una decisione azzardata ma che si è rivelata giusta come testimoniato dallo Scudetto vinto nel 2020/21 che ha interrotto proprio il dominio bianconero durato per nove anni di fila. Un successo epocale che però sarebbe potuto essere ancora più ricco dopo il raggiungimento della finale di Europa League persa dall’Inter di Conte contro il Siviglia. Terminata l’esperienza all’Inter, ancora non senza polemiche, Conte ha voluto provare nuovamente a vincere la Premier questa volta sedendo sulla panchina degli “eterni perdenti” del Tottenham. Alla guida degli Spurs tuttavia Conte ha fatto fatico registrando solo un quarto posto nella sua prima stagione (2020/21). L’annata successiva è un disastro per Conte che prima perde l’amico e collaboratore Giampiero Ventrone, prematuramente scomparso, ed è anche costretto a dover allontanarsi dalla panchina a causa di una delicata operazione alla cistifellea. Il 26 marzo 2023 Conte chiude la propria avventura al Tottenham firmando la risoluzione del contratto.

Il presente di Antonio Conte

Antonio Conte nuovo allenatore Napoli

Nel 2024, Conte ha assunto la guida del Napoli di Aurelio De Laurentiis. Dopo un’estate travagliata in cui Conte ha dovuto gestire il difficile caso Osimhen, poi ceduto al Galatasaray, l’annata parte subito bene per gli azzurri che si trovano a contendersi la testa della classifica della Serie A dopo 5 giornate. Una delle sue prime decisioni di Conte al Napoli è stata quella di cambiare il suo più collaudato sistema di gioco (il 3-4-2-1) passando ad un più compatto 4-3-3. Un cambiamento dettato dall’arrivo di nuovi centrocampisti e dalla necessità di sfruttare al meglio le caratteristiche dei giocatori offensivi presenti in rosa.

Cose curiose su Conte

Pochi sanno che Conte è un grande appassionato di musica. Durante il suo tempo libero, ama suonare la chitarra e ha una collezione di vinili di artisti rock classici. Da allenatore Conte ha subito molto l’influenza di uno dei grandi del calcio italiano: Giovanni Trapattoni, suo allenatore ai tempi della Juventus. Come ammesso dallo stesso Conte, il “Trap” ha giocato un ruolo fondamentale nella sua carriera da allenatore. Conte è molto legato alla sua famiglia. È sposato con Elisabetta Muscarello con cui ha una figlia, Vittoria. Come affermato dal fratello di Conte, Daniele, il nome della figlia è stato scelto per legare indissolubilmente il concetto di vittoria al DNA di Antonio. Durante la sua carriera, Conte ha affrontato diverse sfide personali, tra cui accuse di coinvolgimento in scandali di scommesse. Tuttavia il tecnico salentino è sempre riuscito a superare queste difficoltà, dimostrando grande resilienza e determinazione.

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