Oggi, giovedì 23 maggio 2024, Alessandro Impagnatiello è tornato in aula per una nuova udienza. Il 30enne è accusato dell’omicidio volontario della compagna Giulia Tramontano, al settimo mese di gravidanza, avvenuto il 27 maggio 2023 nella loro abitazione di Senago, in provincia di Milano. Oggi in Tribunale, sono stati ascoltati i carabinieri del Ris e del Sis, che si sono occupati dei rilievi sulla scena del crimine, ovvero il trilocale di Senago dove Tramontano è stata uccisa. (Continua dopo le foto)
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La testimonianza del Colonnello Marchetti
Il Colonnello Marchetti, responsabile Sis di Milano, ha effettuato il sopralluogo nell’appartamento di Senago, dove Giulia è stata uccisa, a partire dal 31 maggio 2023. Quel giorno, Impagnatiello non si era ancora consegnato alle forze dell’ordine. Il Colonnello ha fatto sapere che in primis è stata analizzata l’auto di Impagnatiello. “L’obiettivo principale era cercare tracce di sangue evidenti o latenti. La prima ispezione è stata negativa, quindi abbiamo usato il luminol che permette di superare la criticità dei falsi positivi (dati per esempio da ruggine, candeggina, alcune vernici). Sull’auto abbiamo trovato due luminescenze, una particolarmente importante nel baule. Il luminol è durato 5 minuti (di solito resta per pochi secondi) ed era visibile a occhio nudo. Di sicuro era presente un grosso quantitativo di sangue”, ha spiegato Marchetti. (Continua dopo le foto)
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Il sangue nell’appartamento
Le indagini sono proseguite nell’appartamento. “In casa l’attività è iniziata dal bagno e poi abbiamo proceduto a ritroso verso l’uscita per non inquinare l’ambiente. La luminescenza più importante è stata trovata in soggiorno, dove c’erano grossi quantitativi di sangue sul pavimento”, la testimonianza del Colonnello, che fa sapere che con molta probabilità proprio lì è avvenuto il delitto visto che nelle altre stanze, più piccole, non c’erano tracce di sangue nelle pareti. “La caratteristica più importante è stata il fatto che prima abbiamo nebulizzato tappeto e divano ed entrambi sono risultati assolutamente negativi. Abbiamo poi tolto il tappeto e il pavimento sotto era pieno di sangue ben visibile al luminol. Altre tracce sono state trovate vicino allo stendino in salotto, sul pavimento della cucina, sul disimpegno, sul battiscopa e in bagno, in particolare sul tubo flessibile del bidet e sullo scarico della vasca, ma anche sulla lavatrice”. I carabinieri hanno trovato poi tutta una serie di reperti: coltelli sul ripiano della cucina, strumenti per la pulizia, diversi flaconi di candeggina e detersivi, insieme a sacchi di plastica. Poi un altro inquietante oggetto: lo zaino dove all’interno sono state rinvenute due bustine di topicida con le quali Impagnatiello avvelenava Giulia nei mesi prima dell’omicidio.
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