Kata scomparsa. La bambina residente nell’ex hotel Astor di Firenze non è ancora stata trovata. Nel frattempo, però, arriva una notizia drammatica sul padre. Si mette di nuovo male per lui. Dopo la scomparsa di Kata, la famiglia vive un nuovo dramma. Davvero non c’è pace per loro. (Continua…)
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La scomparsa di Kata
Kata è scomparsa lo scorso 10 giugno. La bambina, di appena cinque anni, viveva nell’ex hotel Astor, immobile occupato durante la pandemia, sito nel quartiere Novoli, a Firenze. Quando è scomparsa, Kata stava giocando con altri bambini ed era sotto la tutela di uno zio. Quest’ultimo si sarebbe distratto per un attimo e la bambina sarebbe sparita. I familiari della piccola hanno immediatamente denunciato la sua scomparsa e sono partite le ricerche, oltre che le indagini. Gli inquirenti, sin dal primo momento, seguono varie piste, di cui una porta addirittura al racket sugli alloggi abusivi. Kata non è stata ancora trovata. (Continua…)
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Nuovo sopralluogo nell’ex albergo
Nelle ultime ore, lo squadrone cacciatori dei Carabinieri ha eseguito un nuovo sopralluogo nell’ex hotel Astor, dove viveva Kata insieme alla sua famiglia. Il sopralluogo, secondo gli inquirenti, è stato più invasivo ed aveva come obiettivo quello di cercare tracce di Kata in ogni intercapedine dell’albergo. Ad oggi, l’ipotesi principale al vaglio degli inquirenti è che Kata sia stata vittima di un sequestro di persona a scopo estorsivo. Il sequestro potrebbe essere legato ai rapporti conflittuali tra gli occupanti dell’ex albergo e soprattutto ai reati commessi dai familiari della bambina. (Continua…)
Il padre finisce di nuovo in carcere
Nel frattempo, il padre di Kata è finito di nuovo in carcere. L’uomo aveva ottenuto la scarcerazione dopo la scomparsa della figlia con obbligo di firma. I carabinieri hanno notificato a Miguel Angel Romero Chicclo un aggravamento delle misura cautelare disposto dalla corte d’appello. Come riporta La Nazione, il padre di Kata avrebbe accumulato una serie di inadempienze all’obbligo di firma che hanno spinto i giudici a revocargli la misura.