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Il meglio delle ATP Finals 2025

Ancora una volta, Jannik Sinner è campione. Il tennista italiano termina un 2025 tanto altalenante quanto incredibile nei suoi picchi conquistando le ATP Finals, il torneo riservato ai migliori tennisti al mondo. E lo ha fatto nel modo migliore possibile, anzi, nell’unico che sembra esistere nel tennis contemporaneo: attraverso una finale, l’ennesima, con Carlos Alcaraz. Uno scontro drenante che, come di consueto, ha spinto i due rivali oltre i proprio limiti. Perché è questo che un match tra Sinner e Alcaraz è diventato: una sfida di nervi, dove l’unico colpo concesso è quello perfetto. E mentre l’ombra di questo duopolio continua a estendersi sul circuito ATP, rivediamo cosa è successo nel torneo.

Come arrivavano i partecipanti alle Finals

Le ATP Finals sono un torneo unico: non solo perché, ovviamente, accadono una sola volta all’anno, ma anche per il fatto di rappresentare la fine della stagione e consegnare gli ultimi, preziosi punti per chiudere in bellezza il proprio percorso. Per alcuni è una coronazione, per altri è l’ultima possibilità per riscattare annate opache. Se per Sinner e Alcaraz il rispettivo, splendente percorso (due slam a testa, 1° e 2° posto nel ranking mondiale) faceva prospettare l’ennesima finale, diverso è il discorso per Alexander Zverev.

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Il tennista tedesco sta vivendo forse il periodo più buio della sua carriera, che lo vede al momento incapace di raccogliere qualsiasi tipo di risultato. Anzi, ancora prima, impossibilitato a esprimere un tennis che sia quantomeno propositivo. Ai problemi fisici, l’ultimo dei quali alla caviglia, si aggiunge una negatività psicologica di cui ormai il tennista non fa più mistero, con sfoghi rumorosi durante e dopo ogni torneo.

Restiamo nel girone di Sinner, dove oltre a Zverev presenziavano Ben Shelton e Felix Auger-Aliassime. Se l’inglese ha faticato per via di un infortunio alla spalla maturato durante lo US Open e non del tutto guarito, il canadese ha concluso degnamente una seconda parte di 2025 che lo ha visto tornare tra i tennisti migliori al mondo dopo un lungo periodo di crisi. Auger-Aliassime ha superato il round-robin con due vittorie e una sconfitta (non serve che vi specifichiamo contro chi), qualificandosi alle semifinali dietro Sinner.

Il gruppo Jimmy Connors vedeva, oltre a Carlos Alcaraz, Taylor Fritz, Alex de Minaur e Lorenzo Musetti, subentrato in sostitutizione a Novak Djokovic. Fritz ha confermato il proprio stato di forma in calo vincendo 1 partita su 3: sono oltre due mesi che non trionfa in due match consecutivi. Anche Lorenzo Musetti ha vinto una sola partita: contro de Minaur, che a sua volta ha ottenuto l’unico successo della sua campagna contro Fritz. Un particolare carta-forbice-sasso che ha infine premiato l’australiano, migliore di un soffio nelle percentuali di game vinti; in tutto questo, Alcaraz ha primeggiato con tre vittorie e zero sconfitte, mostrando effettivi miglioramenti nell’indoor, forse l’unico tallone d’Achille (chiaramente, da rapportare al giocare stellare che è diventato).

La fase a eliminazione diretta

Dal round-robin sono emersi i quattro semifinalisti: Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, come tutti si aspettavano, Auger-Aliassime e de Minaur. La prima delle due partite ad eliminazione diretta vede contrapposti Sinner e de Minaur: il primo set è combattuto, con l’australiano che riesce ad infilare diversi buoni colpi e apparendo a tratti in grado di impensierire il numero 2 al mondo; nel secondo set l’inerzia premia il giocatore semplicemente più forte, e così Sinner arriva alla sua terza finale consecutiva senza concedere nemmeno un set. Poco dopo viene raggiunto da Carlos Alcaraz, che ha liquidato agevolmente Auger-Aliassime con un perentorio 6-2, 6-4.

Il trionfo di Jannik Sinner

Si arriva così alla finale: Sinner gioca per accorciare le distanze dalla posizione di numero 1 al mondo, Alcaraz per mettere le mani su uno dei pochissimi trofei che mancano alla sua bacheca. Il momento catartico del match, che verrà vinto dall’italiano con il punteggio di 7-6, 7-5, arriva sul break del 5-6 per Carlos Alcaraz, che vede vicino il traguardo del primo set. Sinner sbaglia la prima, e decide di forzare la seconda: un momento che lui stesso racconterà come fondamentale per la gara, nel quale decide che nel peggiore dei casi sarà lui a perderla, non Alcaraz a vincerla. E così infila una seconda potente, che spiazza lo spagnolo e cambia l’inerzia del gara. Sinner arriva al tie-break, lo vince e mette un piede avanti. Il secondo set è forse meno brillante per entrambi, soprattutto per Alcaraz. Sinner porta lo spagnolo a forzare più errori, ad essere meno arrembante, a sentirsi meno invicibile. Fino a che Alcaraz non sbaglia un ultimo rovescio, che termina largo e consegna a Sinner le sue seconde ATP Finals.

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