Si è spento all’età di 84 anni Giovanni Galeone, figura centrale del calcio italiano e allenatore di riferimento per numerosi tecnici della nuova generazione. Nel corso della sua carriera, Galeone ha collezionato 155 presenze in panchina in Serie A, guidando club come Udinese, Pescara e Napoli. Il suo contributo tattico e la sua visione innovativa hanno inciso profondamente sullo sviluppo del calcio moderno. La notizia della scomparsa arriva proprio il giorno della sfida tra due suoi ex allievi, Gian Piero Gasperini e Massimiliano Allegri, in occasione di Milan-Roma, simbolo del passaggio di testimone generazionale.
Giovanni #Galeone passed away at 84. RIP 🙏 pic.twitter.com/O3JegwEbSp
— Nicolò Schira (@NicoSchira) November 2, 2025
Un allenatore filosofo tra innovazione e risultati
Nato a Napoli nel 1941, Galeone ha iniziato la carriera di allenatore nel 1974 a Pescara, città che lo ha accolto e dove ha lasciato un segno indelebile. Ex centrocampista, è stato promotore di un calcio tecnico e offensivo, caratterizzato da possesso palla, libertà tattica e difesa alta. Elementi che, negli anni Ottanta e Novanta, rappresentavano una vera novità nel panorama italiano. Con il Pescara ha ottenuto tre promozioni nella massima serie, trasformando la squadra in un vero laboratorio di idee calcistiche. All’Udinese, introdusse il modulo 3-4-3 in un campionato ancora legato a schemi tradizionali, valorizzando giocatori spesso poco conosciuti. Nel 1998, sulla panchina del Napoli, si distinse per il suo stile e la capacità di affrontare situazioni complesse con eleganza e ironia.

L’eredità di Giovanni Galeone e i suoi allievi
Pur non avendo conquistato trofei importanti, Galeone ha formato alcuni dei più noti allenatori del calcio italiano. Massimiliano Allegri lo ha sempre riconosciuto come il proprio maestro, adottando una filosofia pragmatica che riflette l’approccio di Galeone, ma senza rinunciare all’ambizione offensiva. Gian Piero Gasperini, cresciuto calcisticamente nel Pescara guidato da Galeone, ha fatto proprio il concetto di pressing organizzato e costruzione del gioco a partire dalla difesa. Allegri ha spesso ricordato la sua frase: “Il calcio non è mai solo calcio”, testimonianza dello spessore culturale del suo mentore.
La carriera di Galeone si è conclusa nel 2007, dopo oltre trent’anni tra promozioni, retrocessioni e innovazioni tattiche. Successivamente è rimasto una voce autorevole nei media sportivi, contraddistinta da chiarezza e ironia. La sua visione resta attuale: “Il calcio va allenato ma anche raccontato”, una massima che ha sempre guidato il suo approccio.
Fuori dal campo, Galeone viene ricordato come un allenatore rispettato da colleghi e avversari. Il suo lascito non si misura in trofei, ma nelle idee trasmesse e nell’impatto che ha avuto sulle future generazioni di tecnici. Un’eredità che prosegue nel tempo, oltre i risultati sportivi.
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