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Coppa Davis, l’ex campione “assolve” Sinner: “Dispiace, ma lo capisco”

Jannik Sinner ha detto no. Dopo due Coppe Davis vinte da protagonista, il numero due del mondo ha scelto di saltare la terza, e come prevedibile la sua decisione ha scatenato una nuova ondata di polemiche e di critiche. Come se quanto fatto finora non bastasse. Ma quando si tratta di Jannik, c’è chi non vede l’ora – chissà perché – di dargli contro.

Il tennista altoatesino, a soli 24 anni, è già il giocatore più vincente di sempre nella storia del tennis italiano e uno degli sportivi che più hanno dato lustro al Paese. Ma basta una decisione sofferta, ma motivata, per riaprire il solito, stanco processo alle intenzioni.

Tra chi ha parlato con equilibrio c’è Adriano Panatta, l’uomo che la Davis l’ha portata a casa nel ’76. Dalle pagine del Corriere della Sera, l’ex campione ha teso una mano al ragazzo di San Candido, pur senza nascondere un velo di dispiacere.

“Io alla Davis non avrei mai rinunciato, e se qualcuno della squadra l’avesse fatto, ai miei tempi, sarebbero stati compagni e capitano a chiedere spiegazioni nel modo più duro possibile. Ma oggi non è più così. Posso dire a Sinner che mi dispiace, ma posso dargli torto quando dice che una settimana di lavoro può fare la differenza per il 2026?”. (continua dopo la foto)

Parole sagge, quelle di Panatta, che riconosce come il tennis moderno sia saturato di impegni e come il calendario non lasci respiro. La scelta di Sinner, insomma, può dispiacere, ma è perfettamente comprensibile. Sinner ha un ottimo rapporto con la federazione e i compagni. Lo ha dimostrato anche Matteo Berrettini, che proprio ieri ha pubblicato una foto insieme a lui a Vienna, sorridenti, a smentire qualsiasi tensione.

La decisione è stata ponderata: le Finals di Davis terminano il 23 novembre, troppo vicine alla preparazione per gli Australian Open, il primo grande obiettivo del 2026. Dopo due titoli consecutivi in maglia azzurra, la scelta di fermarsi appare rispettabile, logica e perfino doverosa per un giocatore che porta sulle spalle l’intero movimento tennistico italiano.

Jannik Sinner, il paragone assurdo con Alcaraz

Come sempre, non poteva mancare il confronto tanto amato dai social: “Però Alcaraz giocherà la Davis”. Vero, ma il paragone non regge. Lo spagnolo non ha mai vinto la coppa e ha giocato appena otto match con la Nazionale iberica. Sinner, invece, ne ha disputati diciannove, più del doppio. E soprattutto, due titoli li ha già portati a casa.

Dunque, quale sarebbe la colpa? Aver scelto di gestirsi con intelligenza, pensando a una stagione che inizierà fra poche settimane e che può riportarlo al vertice del ranking mondiale? In fondo, la verità è semplice: Sinner non ha voltato le spalle alla maglia azzurra. Ha solo dimostrato, ancora una volta, di saper decidere da uomo maturo, anche quando la scelta non piace a tutti.

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