
DAZN ha deciso di non lasciar correre. In questi giorni, circa 2.000 utenti che erano già stati multati dalla Guardia di Finanza per aver utilizzato il cosiddetto “pezzotto”, stanno ricevendo una raccomandata a firma dell’emittente con la richiesta di un risarcimento forfettario di 500 euro.
DAZN sta inviando questa lettera con richiesta di risarcimento a chi aveva l'abbonamento al "pezzotto"
— Fanpage.it (@fanpage) October 8, 2025
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Si tratta di un tentativo di conciliazione: chi salda entro sette giorni potrà chiudere la questione, ma chi non lo farà dovrà aspettarsi azioni legali e richieste risarcitorie più pesanti. La comunicazione, datata 26 settembre 2025, ha come oggetto la dicitura “Illecita acquisizione di servizi IPTV relativi a pacchetti aventi ad oggetto la visione delle dirette delle partite del Campionato di Serie A”.
Nella lettera, pubblicata anche su alcuni forum online, la piattaforma streaming spiega di aver ricevuto dall’autorità giudiziaria i dati dei soggetti identificati nell’operazione antipirateria condotta lo scorso anno dalla Guardia di Finanza di Roma e Lecce, che aveva portato alla chiusura di una vasta rete di distribuzione illegale di eventi sportivi.
Secondo DAZN, la richiesta di 500 euro è un “indennizzo forfettario” per compensare la fruizione non autorizzata dei propri contenuti. La missiva invita inoltre i destinatari a sottoscrivere un impegno formale a non reiterare comportamenti illeciti in futuro.
A settembre 2024, DAZN e Sky si erano costituite parte lesa nel procedimento coordinato dalla Procura di Lecce. L’indagine, condotta dal Nucleo Speciale Beni e Servizi e dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, aveva accertato l’utilizzo di servizi IPTV illegali da parte di migliaia di utenti italiani.
DAZN all’attacco, tremano gli utenti del “pezzotto”
Grazie all’autorizzazione della Procura, i dati anagrafici, bancari e geografici raccolti dalla Guardia di Finanza sono stati trasmessi ai titolari dei diritti televisivi, consentendo a DAZN di individuare i singoli responsabili e procedere con le richieste di risarcimento.
La linea dell’emittente è durissima: o si paga, o si finisce in tribunale. “Qualora la somma non venga corrisposta entro sette giorni dal ricevimento della presente, DAZN si riserva di intraprendere ulteriori iniziative giudiziarie e risarcitorie”, si legge infatti nella lettera.
Una mossa che segna un nuovo capitolo nella lotta alla pirateria digitale: non più solo sanzioni penali e sequestri, ma anche richieste dirette di indennizzo civile da parte delle piattaforme danneggiate. Con questa iniziativa, DAZN punta a dissuadere ulteriori violazioni e a stabilire un precedente forte: chi guarda partite attraverso canali illegali rischia non solo la multa, ma anche di dover risarcire direttamente le emittenti.
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