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Milan, tutti i segreti di una rinascita: i “guerrieri” di Allegri fanno la differenza

Il ritorno di Massimiliano Allegri sulla panchina del Milan ha riportato in primo piano una parola d’ordine che sembrava dimenticata a Milanello: semplicità. Nelle ultime tre giornate i rossoneri hanno mostrato un’identità solida, difendendo con ordine e attaccando con efficacia, senza fronzoli né inutili orpelli.

Quella di Allegri è una ricetta che, per ora, sta funzionando bene e che ha già conquistato anche i tifosi più scettici. E con il rientro di Leao, anche osservando le difficoltà inattese della Juventus e quelle più prevedibili dell’Inter di Chivu, i rossoneri potrebbero candidarsi a principale rivale del Napoli nella lotta per lo scudetto. (continua dopo la foto)

“Il calcio è molto semplice: bisogna fare due cose, la fase offensiva e quella difensiva, e bisogna farle bene tutte e due”. La frase, simbolo della filosofia di Allegri, oggi trova la sua applicazione concreta. A Udine il Milan ha dominato mostrando bel gioco ed equilibrio, mettendo in mostra trame studiate e una solidità che non si vedeva da tempo. Tre vittorie di fila con clean sheet mancavano da oltre due anni: segnale che qualcosa è cambiato davvero.

Il pressing ultraoffensivo è sparito, le rincorse disperate verso la propria porta pure. Con Allegri, Maignan e Terracciano vivono serate più tranquille e il reparto difensivo ha ritrovato certezze. L’obiettivo del tecnico era ricostruire compattezza, e i risultati gli stanno dando ragione.

Allegri ha trovato interpreti perfetti per il suo calcio semplice e funzionale. Modric detta i tempi del gioco e verticalizza appena può; Rabiot garantisce equilibrio nelle due fasi senza strafare; Fofana, criticato a inizio stagione per alcune imprecisioni, sta tornando protagonista con un rendimento costante. (continua dopo la foto)

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E poi c’è Pulisic, l’uomo in più. A Udine ha realizzato due gol e un assist, subendo falli e giocando a tutto campo. Il suo impatto nello scacchiere di Allegri ha spazzato via i dubbi estivi e restituito al Milan un’arma offensiva decisiva. “Il calcio è semplice”, ripete Allegri. Con questi interpreti, anche vincere il campionato potrebbe essere una possibilità concreta.

Ma il vero segreto di questo Milan sembra essere proprio il centrocampo, l’unico che può essere messo all’altezza di quello del Napoli: tanto che con l’arrivo di Rabiot, sembra essere dimenticato persino l’infortunio di Jashari, il giocatore per il quale i rossoneri hanno speso di più quest’estate. Modric insegna calcio a 40 anni, Fofana e Loftus garantiscono fisicità, Rabiot unisce esperienza a piedi buoni, Ricci rappresenta un’alternativa di lusso. E con queste premesse, Allegri può davvero sognare.

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