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Juventus, per Igor Tudor due problemi di segno opposto: è l’ora delle decisioni

La Juventus di Igor Tudor ha mostrato grande carattere, reagendo colpo su colpo e strappando un pari spettacolare contro il Borussia Dortmund. Eppure il tecnico bianconero ora si trova davanti a due nodi spinosi da sciogliere: il rendimento altalenante di Michele Di Gregorio e l’esplosione di Dusan Vlahovic in versione superlusso.

Si tratta due temi caldi, anche se di segno opposto, che rischiano di orientare le prossime scelte di formazione. In mezzo, un calendario che non concede respiro e che chiama il tecnico bianconero ad assumere decisioni rapide e coraggiose.

Sette gol subiti in due partite ufficiali – tre dall’Inter e quattro dal Borussia Dortmund – hanno acceso il campanello d’allarme sul portiere titolare. Di Gregorio è apparso incerto anche contro i tedeschi, dove almeno due reti erano evitabili. Soprattutto la terza sul suo palo. (continua dopo la foto)

Intanto in casa bianconera si riflette. “Dobbiamo portare a casa questa mentalità”, ha spiegato Bremer, “ma dobbiamo ritrovare equilibrio e solidità perché non possiamo subire così tanti gol“. Parole che fotografano un momento particolare, con Tudor costretto a valutare il rilancio di Mattia Perin per alleggerire la pressione sull’ex Monza. Sabato al Bentegodi contro il Verona potrebbe esserci un cambio tra i pali.

Intanto, in mediana Manuel Locatelli giostra da capitano, mentre per Fabio Miretti serviranno ancora giorni di attesa. In difesa restano da valutare le condizioni di Bremer, acciaccato dopo l’ultima gara. Ma il compito principale, per la Juventus, è di correggere i fragili equilibri difensivi per subire meno gol.

Se dietro la Juve soffre, davanti Vlahovic fa paura. In tre gare con Parma, Genoa e Dortmund, il serbo ha inciso sempre entrando dalla panchina. Contro il Borussia in Champions ha messo a segno una doppietta e fornito l’assist per il gol del 4-4 al 96’. Numeri che lo rendono il giocatore più decisivo della rosa bianconera. (continua dopo la foto)

“Ho giocato titolare per quasi tutta la vita”, ha raccontato Vlahovic, “ma oggi con cinque cambi è tutto diverso. Faccio in modo di restare concentrato e di aiutare la squadra, poi se parto dalla panchina o titolare non importa“.

Con cinque gol già realizzati entrando a gara in corso, DV9 ha firmato un record personale in Serie A. E adesso la domanda sorge spontanea: può Tudor permettersi di tenerlo ancora fuori dall’undici iniziale? Lo stesso attaccante non nasconde le proprie ambizioni: “È chiaro che io voglio giocare titolare. Poi, certo, rispetto le scelte dell’allenatore e cercherò di metterlo in difficoltà“.

Juventus, i due dilemmi di Igor Tudor

Tudor si ritrova così di fronte a un dilemma da grande allenatore: confermare una formula che funziona o riportare Vlahovic dal primo minuto, come ha fatto con l’Inter, rischiando di alterare equilibri trovati con fatica. e forse non a caso, contro i nerazzurri il centravanti partito titolare non ha segnato né brillato particolarmente.

“Non sono arrabbiato”, ha aggiunto Vlahovic parlando anche del recente passato e della pressione mediatica, “ma non è stato un periodo facile quando si parlava di me tutti i giorni e si dicevano cose che per il 99 per cento non erano nemmeno vicine alla verità. Però è da quelle che ho trovato la forza”.

A Verona ci sarà il primo il verdetto: Perin o Di Gregorio tra i pali e Vlahovic titolare o ancora in panchina all’inizio. Di certo, la Juventus ha ritrovato carattere e un centravanti ispiratissimo, ma adesso la gestione delle scelte diventa il vero banco di prova per il tecnico croato.

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