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Juventus, Tudor punta in alto: “Con l’Inter è importantissima, vogliamo lo scudetto”

Igor Tudor è pronto a vivere la sua prima volta da allenatore della Juventus nel derby d’Italia. Intervistato da Ciro Ferrara su Dazn, il Mister bianconero non ha nascosto le ambizioni della sua squadra e ha caricato di grandi significati la sfida allo Stadium contro l’Inter: “Vale più di tre punti. A me questo peso piace, mi viene più facile preparare queste partite”.

L’Inter è una grande squadra“, ha proseguito Tudor, “hanno disputato due finali di Champions, arriveranno allo Stadium giocatori maturi. Noi ci giochiamo le nostre carte e poi vediamo chi sarà il migliore”. Parole che trasmettono il senso di appartenenza e la mentalità vincente di chi conosce bene l’ambiente bianconero. (continua dopo la foto)

Juventus’ Croatian coach Igor Tudor gestures during a friendly football match between BVB Borussia Dortmund and Juventus in Dortmund, western Germany, on August 10, 2025. (Photo by Ina FASSBENDER / AFP)

“Per me la Juve rappresenta una parte della mia vita. Mi ha costruito come persona e come professionista. Quando arrivai era la squadra che vinceva la Champions, che vinceva coppe importanti. Era particolare vedere Zidane allenarsi da solo su un campo preparato ogni giorno. Sono cose che mi sono rimaste e come Marcello ci insegnava, la porta la portavamo noi, i palloni e tutto li portavamo noi. Erano tempi diversi”.

Nella lunga chiacchierata con Ferrara, Tudor ha ricordato compagni e lezioni di campo: “Tu, Iuliano, Montero, Pessotto, Birindelli, Del Piero… tutta gente che mi ha insegnato. Per esempio l’incazzatura per una partitella persa in allenamento. Si insegna con i fatti e con l’esempio, qui e con i miei figli. Devi stare sul pezzo tutti i giorni. L’allenamento è tutto, la partita è la cosa più facile“.

Il croato ha parlato anche del suo percorso da tecnico: “Il primo giorno da allenatore? Sensazioni bellissime. Ho smesso presto, a 28-29 anni, con la sensazione di non aver dato tutto quello che avevo. Ho iniziato presto ad allenare con il sogno di guidare la Juve e si è avverato. Ho pensato che fossi in debito con questo club”.

Poi l’analisi dei singoli. Su Bremer: “Ha un’importanza enorme da tutti i punti di vista. Come giocatore, come leader. È un ragazzo buonissimo e poi in campo diventa cattivo. Sì, abbiamo un buon rapporto, si mette a disposizione”. Su Vlahovic: “Non è neanche a metà della carriera, le sue migliori annate sono davanti a lui. Se ritengo sia il miglior centravanti della Serie A? Ora sono tre i più forti insieme a Openda e David. Gli dò amore quando gli serve amore e se gli serve bastone gli dò il bastone”. (continua dopo la foto)

GENOA, ITALY – AUGUST 31: Dusan Vlahovic of Juventus celebrates his goal during the Serie A match between Genoa CFC and Juventus FC at Luigi Ferraris Stadium on August 31, 2025 in Genoa, Italy. (Photo by Image Photo Agency/Getty Images)

Infine Yildiz: “Raramente gli diciamo qualcosa, non solo sul gioco ma anche sul comportamento. Questo ragazzo sta dimostrando di mantenere alta la motivazione tutti i giorni. Ha tutti gli attributi per diventare un top“.

Sulle ambizioni stagionali, Tudor è stato chiaro: “La Juventus punta allo scudetto, quello è ovvio, qui la parola vittoria è obbligatoria. Io a inizio stagione in un paio di occasioni parlo delle nostre possibilità e poi per tutto l’anno non parlo di obiettivi. Gli obiettivi si raggiungono“.

Per il tecnico croato il derby d’Italia di domenica non sarà una partita come le altre: vale più di tre punti perché può misurare la maturità della sua Juventus, la solidità dei suoi leader e la crescita dei giovani come Yildiz. Sarà lì, in campo, che Tudor potrà dare la prima vera impronta al suo nuovo ciclo bianconero.

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