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Bonicelli, parla la fidanzata Lisa: “Come sta Lorenzo adesso”

Il lungo percorso di recupero di Lorenzo Bonicelli, il giovane ginnasta azzurro vittima di un grave infortunio alle Universiadi, procede giorno dopo giorno sotto il controllo dei medici del Niguarda di Milano. Dopo il trauma distorsivo cervicale con sublussazione della quinta vertebra e il danno neurologico subito in Germania, ogni piccolo progresso diventa un segnale importante per la famiglia, la fidanzata e la comunità sportiva che lo segue con affetto.

Lisa Rigamonti, fidanzata di Bonicelli, ha raccontato alla Gazzetta dello Sport i progressi più recenti: “Ora respira da solo, in ospedale guardiamo la Formula 1. Comunica ed è lucidissimo, ma adesso dobbiamo concentrarci sul recupero polmonare e sulla sua autonomia respiratoria. Solo dopo potrà affrontare la fase riabilitativa successiva”.

Bonicelli, 23 anni, originario di Abbadia Lariana, è ancora ricoverato in terapia intensiva, ma nei prossimi giorni dovrebbe essere trasferito all’unità spinale del Niguarda, dove inizierà un percorso più mirato di riabilitazione.

Lisa sottolinea la determinazione del ginnasta: “Non è mai solo. Io, appena finisco il lavoro all’ospedale di Lecco, vado da lui. Ma c’è sempre anche qualcuno della sua famiglia. Lorenzo comunica, parla ed è lucidissimo. La forza che trasmette è incredibile“. Durante le giornate cercano di staccare dalla dimensione clinica: “Guardiamo film della Disney, sport, Formula 1 e tennis. I suoi idoli sono Hamilton e Alcaraz. È emozionante vederlo sorridere e reagire, nonostante tutto”.

Il supporto degli amici e dei colleghi del mondo della ginnastica è costante: “Igor Cassina ha contattato la famiglia per esprimere vicinanza. Lorenzo lo ammira molto e stava provando il ‘movimento Cassina’ prima dell’incidente. La sua energia positiva deve ora concentrarsi sul recupero“.

Infine, Lisa evidenzia l’attenzione costante dei medici: “Ogni giorno viene fatto il punto della situazione. L’obiettivo è stabilizzare funzioni vitali come respirazione e alimentazione, e i miglioramenti si vedono. Inizierà la fisioterapia motoria solo quando gli aspetti vitali saranno stabilizzati. Solo allora affronteremo la riabilitazione fisica vera e propria”.

Un percorso complesso, segnato dalla prudenza e dalla speranza, che racconta la forza di un giovane atleta e della sua rete di affetti, pronti a sostenere ogni piccolo passo verso la piena ripresa.

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