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Uno dei più interessanti casi di questo calciomercato estivo è quello che riguarda Ademola Lookman, l’attaccante nigeriano in forza all’Atalanta dal 2022. Non è un mistero che la squadra di Bergamo sia attualmente nel pieno del più drastico cambio di direzione degli ultimi anni della sua storia: l’addio di Gasperini, partito in direzione Roma, ha dato il via ad una serie di mosse che – ad ora – sembrano ridimensionare il prossimo futuro dei bergamaschi. Il primo a partire è stato Matteo Ruggeri, finito all’Atletico Madrid per 20 milioni, e ora sembra che anche Lookman abbia già la valigia in mano, pronto ad imporsi all’Inter.
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L’eredità di Ademola Lookman all’Atalanta
C’è una regola data per assodata nel nostro campionato, ossia che i giocatori allenati da Gasperini non siano in grado di esprimersi allo stesso livello una volta lasciata l’Atalanta per via del peculiare sistema di gioco in cui sono inseriti. Anche se in effetti c’è una case history che dà forza a questa teoria, bisogna anche dire che nei tre anni passati Lookman è stato il giocatore che forse ha dimostrato più capacità nell’affrancarsi, pur essendo ben inserito.
Partiamo dai numeri: Ademola Lookman ha segnato 57 gol e servito 21 assist in 117 partite, ottime cifre soprattutto se rapportate al contesto collettivista e “operaio” dell’Atalanta. È interessante notare la progressione delle reti – 15 il primo anno, 17 il secondo e 20 il terzo – e anche il costante miglioramento nel competitivo ambito europeo. Cominciamo dall’incredibile tripletta in finale di Europa League, con cui ha messo in mostra tutto il proprio arsenale tecnico: questa performance, oltre ad averlo reso il primo giocatore in grado di segnare tre reti nell’atto finale della competizione, lo ha fatto crescere in maniera esponenziale a livello mentale, rivelandogli con grande chiarezza la propria capacità di impattare anche in Europa. Quest’anno, infatti, è riuscito a incidere fortemente nella Champions League dell’Atalanta, raggiungendo il picco nella performance contro il Real Madrid.
Questa premessa ci aiuta anche a capire l’attuale valore di mercato di Lookman, stimato dall’Atalanta a circa 50 milioni. Se, da un lato, la Dea non vorrebbe rinforzare direttamente una concorrente in Serie A come l’Inter, dall’altro è certo che Lookman non rinnoverà il suo contratto attuale in scadenza nel 2027, e temporeggiare di un anno potrebbe voler dire cedere questo profilo a cifre molto inferiori rispetto alla stima attuale. C’è stato anche un tentativo del Napoli, ma è probabile che alla fine il nigeriano si accasi alla squadra nerazzurra di Milano. Andiamo allora a vedere come si inserirebbe nel nuovo contesto.
Ademola Lookman all’Inter: come giocherebbe?
Il primo punto su cui ragionare è il dribbling. L’Inter di Inzaghi, così come quella di Conte, è stata storicamente avversa a questo fondamentale, giocando con un 3-5-2 dove – riassumendo molto – le punte eseguivano un grande lavoro spalle alla porta e gli esterni, sempre in movimento, avevano il compito di rifinire e concludere. Un assetto tattico dove il dribbling è assente e che fa dell’Inter una delle pochissime grandi squadre europee a non perseguire questo tipo di creatività. È possibile che con Chivu si provi a invertire questa tendenza, ed è qui che entra in gioco Lookman: sebbene nel corso degli anni abbia ampliato molto il proprio arsenale e imparato a scegliere come e quando lanciarsi negli 1 vs 1 palla al piede, il nigeriano resta un giocatore la cui vocazione risiede nel ricevere palla sull’esterno e accentrarsi provando a superare l’uomo il più velocemente possibile. Al netto del condivisibile fermento della tifoseria interista per un profilo come Lookman, quindi, bisogna necessariamente sottolineare che le caratteristiche del nigeriano sembrano difficili da inserire in un contesto come quello dell’Inter del presente.
Lookman all’Atalanta ha giocato a sinistra a piede invertito, ricevendo il pallone con i piedi posizionati molto vicino alla riga laterale per poi provare ad entrare verso l’area: una zona, quella di partenza, ben poco utilizzata nell’assetto tattico dell’Inter, dove gli attaccanti sono portati a stare vicino per dialogare durante le risalite. Lookman, al contrario, è portato ad allargarsi.
Ed è qui che entra in gioco la possibilità di un cambio di modulo: si parla in maniera piuttosto insistente di un ingresso nel playbook interista del 3-4-2-1, dove Lautaro sarebbe coadiuvato da Lookman e Thuram. Questo permetterebbe a Lookman di ricevere palla in una zona comunque a lui congeniale e di dialogare con i compagni mediante una fitta rete di scambi, perfetti per aprire gli spazi di cui ha bisogno. Protezione della palla, capacità di intendersi con i compagni, abilità nel dribbling e un vasto arsenale offensivo sono gli elementi principali che Lookman porterebbe a Milano, oltre ad un importante valore simbolico: quello che vede l’Inter come una squadra capace di attirare talento e di restare competitiva anche dopo il cambio di guida tecnica.
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