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EA7 Milano vs Virtus Bologna: chi costruirà la squadra più forte?

La stagione 2025/26 si prepara ad accendere nuovamente i riflettori. In Italia terrà banco, ancora una volta, la rivalità più intensa e affascinante del nostro basket: EA7 Emporio Armani Milano contro Virtus Segafredo Bologna. Due potenze storiche, due filosofie a confronto, due roster costruiti per vincere non solo in Italia, ma anche in Europa. Dopo un’annata ricca di alti e bassi per entrambe, la nuova stagione si apre con aspettative altissime e organici profondamente rinnovati. Milano, reduce da un’eliminazione bruciante in semifinale scudetto, ha cambiato volto partendo dalla panchina e punta a rilanciarsi come protagonista assoluta, forte dell’esperienza europea e di nuovi innesti di livello. Dall’altra parte, la Virtus vuole difendere il titolo conquistato lo scorso anno, facendo leva su un gruppo consolidato e su un’identità di gioco solida, rafforzata da innesti mirati. Le due big sono pronte a contendersi ogni trofeo disponibile, puntando anche a fare il meglio fuori dai confini dello Stivale. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Poeta e il mercato: i piani di Milano

In un momento di profonda trasformazione, l’Olimpia Milano si ritrova a gestire uno snodo cruciale per il proprio futuro. Tra contratti in scadenza, mercato in fermento e un rinnovato assetto tecnico, il club è chiamato a scelte strategiche che potranno definire la sua identità per le stagioni a venire. La conferma del capitano Giampaolo Ricci rappresenta un segnale chiaro di continuità e leadership: non solo per il contributo tecnico, ma per il suo ruolo centrale nello spogliatoio. Allo stesso modo, la probabile permanenza di Diego Flaccadori – reduce da ottimi playoff – rafforza la volontà del club di trattenere i propri asset strategici, quei giocatori con un alto LTV, capaci di garantire rendimento e affetto del pubblico.

Sul fronte dello staff tecnico, il ritorno di Peppe Poeta in veste di primo assistente, con la prospettiva di raccogliere l’eredità di Ettore Messina, segna l’inizio di un percorso che punta sulla stabilità e sulla valorizzazione delle risorse interne. Dopo aver portato Brescia alla finale scudetto, Poeta riabbraccia Milano con entusiasmo e riconoscenza, consapevole della responsabilità che lo attende. L’investitura da parte di Messina e la fiducia della proprietà testimoniano un passaggio di consegne studiato nei dettagli, pensato per garantire coerenza tecnica e progettuale.

Ma se da un lato la leadership appare definita, dall’altro il churn rate rimane una variabile critica: l’eventuale partenza di elementi come Bortolani e Caruso potrebbe generare squilibri, aprendo scenari di ricostruzione più profonda. Sul mercato estero, l’arrivo di Guduric – vincente su tutti i fronti con il Fenerbahce – e i contatti avanzati per Devin Booker, delineano un progetto ambizioso, che punta a rimanere competitivo su più fronti. La sfida, ora, sarà integrare vecchi e nuovi protagonisti in un sistema coerente e funzionale, senza disperdere le risorse e mantenendo alta la coesione. Milano è chiamata a un delicato esercizio di equilibrio tra innovazione e continuità: la riuscita di questo processo potrebbe determinare il vero salto di qualità per tornare stabilmente tra le grandi d’Europa.

Giordano Bortolani
(Foto di Giuseppe Cottini/Euroleague Basketball via Getty Images)

Bologna tra rinnovamento e ambizione

Dopo aver sollevato il 17º Scudetto della sua storia, la Virtus Bologna è tornata immediatamente al lavoro per costruire una squadra capace di confermarsi in Italia e di competere con maggiore continuità in Eurolega. La strategia del club, guidata dal presidente Massimo Zanetti e dal general manager Paolo Ronci, si fonda su una visione chiara: rafforzare l’identità del gruppo, ringiovanire il roster e mantenere alto il livello di competitività senza sacrificare la sostenibilità economica. L’acquisto lampo di Luca Vildoza rappresenta una dichiarazione d’intenti: un playmaker di talento, motivato a rilanciarsi dopo due stagioni difficili e legato a Ivanovic da una vittoria passata in Liga, può diventare una pedina fondamentale nel nuovo assetto bianconero.

Con il probabile addio di Clyburn e l’uscita già annunciata di Shengelia, il club punta a ridisegnare il frontcourt, valutando profili interessanti come Jonathan Motley e Marcus Bingham. Il mercato non si ferma: confermato Brandon Taylor, in arrivo Derrick Alston Jr. e vicino l’annuncio di Saliou Niang, fresco di chiamata al Draft NBA ma destinato a restare almeno un anno sotto le Due Torri. A livello simbolico e strutturale, la posa della prima pietra del nuovo palasport da 11.000 posti segna un ulteriore passo verso un futuro più stabile ed europeo. E poi c’è la figura di Alessandro Pajola, nuovo capitano, simbolo della continuità e dell’orgoglio virtussino, chiamato a guidare un gruppo in trasformazione. La Virtus vuole ripartire da “campione” ma con umiltà, consapevole che l’Eurolega richiede profondità e programmazione. In attesa della decisione ufficiale di Marco Belinelli, il cui ritiro sembra imminente, il club continua a operare con lucidità: obiettivo, chiudere il mercato entro il 7 luglio, per presentarsi alla campagna abbonamenti con una rosa già delineata e pronta a sognare.

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