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NBA, notte a due facce: Celtics e New York a fil di sirena, Oklahoma devastante

NBA, due match, due facce della luna. Da un lato Boston, che si butta via proprio sul filo della sirena contro una New York ancora corsara. Dall’altro Oklahoma City, devastante, che chiarisce chi comanda. È una postseason impazzita, piena di ribaltoni e conferme che non sono mai davvero conferme. I Knicks sono una squadra vera, i Celtics ancora no. I Thunder? In missione.

Boston Celtics–New York Knicks 90-91 (serie 0-2)

Boston, abbiamo un problema. Anzi, ne abbiamo due, come le partite buttate nel cestino nel giro di tre giorni. Proprio quando sembrava tutto sotto controllo: +20 nel terzo quarto, pubblico in delirio, Knicks alle corde. Poi, l’implosione. Di nuovo. La fotocopia di gara-1 prende forma: il capolavoro di Brunson e Hart nella quarta frazione diventa il manifesto di questa New York mai doma.

Tatum? 5/19 al tiro, spaesato e confuso. I Knicks invece hanno una guida sicura: Brunson si carica la squadra sulle spalle, firma il sorpasso con una magia dalla media a due minuti dalla sirena. Tatum prova a rimediare, tra liberi e schiacciate ben costruite, ma è ancora Bridges, come in gara-1, a realizzare il punto finale. Ora la serie si sposta al Madison Square Garden, e per Boston è già una chiamata senza appello.

Oklahoma City Thunder–Denver Nuggets 149-106 (serie 1-1)

Altro che reazione: è stato un bombardamento aereo. Oklahoma City risponde allo schiaffo di gara-1 con una prestazione monstre che entra negli annali. 87 punti nel primo tempo (sì, ottantasette) nuovo record Nba per una metà partita nei playoff. Gilgeous-Alexander e i suoi non lasciano nemmeno le briciole. Denver? Travolta, annichilita, incapace di trovare risposte.

Il primo quarto è un assolo: 45 punti con il 71% dal campo, roba da Playstation. Jokic ci prova, ma affonda pure lui, uscendo per falli nel terzo quarto a sipario già calato. I Thunder giocano in trance agonistica, un rullo compressore che si prende di forza gara-2. Appuntamento venerdì in Colorado per una gara-3 che ora diventa davvero delicata per i campioni in carica.

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