Il sistema di visite fiscali e le relative fasce orarie di reperibilità stanno subendo dei cambiamenti significativi a seguito di una decisione del Tar del Lazio, che ha portato all’annullamento di un decreto in vigore. Tale normativa riguardante le visite di controllo per i dipendenti pubblici in malattia è stata ritenuta illegittima, creando disparità di trattamento e violando il principio di uguaglianza sancito dall’art. 3 della Costituzione.
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Visita fiscale: cambio delle ore di reperibilità
Il segretario generale della Uilpa, Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio, ha commentato la decisione del Tar e spiegato le implicazioni delle nuove regole, evidenziando le disparità di trattamento tra dipendenti pubblici e privati. Secondo quanto stabilito, i medici incaricati dall’INPS possono effettuare visite soltanto in determinati intervalli orari, distinguendo tra dipendenti pubblici e non pubblici. Gennarino De Fazio: “La mancata armonizzazione della disciplina delle fasce orarie di reperibilità ha fra l’altro determinato una disparità di trattamento del tutto ingiustificata fra i dipendenti pubblici e quelli del settore privato. Considerato che un evento come la malattia non può essere trattato diversamente a seconda del rapporto di lavoro intrattenuto dal personale che ne viene colpito”.
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Implicazioni della sentenza
La sentenza emessa dal Tar del Lazio ha sottolineato l’effetto conformativo, suggerendo un’attenta revisione del decreto ministeriale Madia-Poletti, con particolare attenzione all’uguaglianza dei diritti dei dipendenti pubblici. Gennarino De Fazio ha evidenziato la discriminazione continua nei confronti dei dipendenti pubblici, sottolineando l’importanza di riconoscere equità e dignità nei luoghi di lavoro governativi. Gennarino De Fazio fa sapere quindi: “A volte bisogna attendere diversi anni. Il Tar del Lazio ha accolto integralmente le nostre tesi, magistralmente esposte dall’avvocato Lorenzo di Gaetano, ha annullato il decreto ministeriale Madia-Poletti, ministri dell’allora governo Gentiloni. Ha anche precisato che stante l’effetto conformativo riconosciuto alla sentenza, nell’adozione del nuovo decreto non potrà non tenersi conto di quanto statuito con la decisione in parola”.