Dolan, Trump e il miliardo promesso
Un altro nome che compare spesso in queste ore è quello dell’arcivescovo di New York, Timothy Dolan, figura centrale nel fronte americano. Dolan è considerato vicino a Trump e guida la potente Papal Foundation, una delle principali fonti di finanziamento per la Chiesa. Proprio durante il periodo immediatamente precedente al conclave, Dolan ha guidato un pellegrinaggio a Roma a cui hanno preso parte circa ottanta benefattori, molti dei quali facoltosi. Secondo alcune indiscrezioni, alcuni partecipanti avrebbero lasciato intendere che, con l’elezione del “Papa giusto”, sarebbero stati pronti a donare fino a un miliardo di euro.

Chi è davvero Leone XIV?
Nonostante le speculazioni, Robert Prevost non può essere etichettato come un “papa trumpiano”. Anzi, tra i cardinali americani era considerato uno dei più lontani dall’ex presidente. Progressista sui temi sociali, soprattutto nella lotta alla povertà e nell’accoglienza dei migranti, è invece conservatore sulla dottrina. Questa doppia anima potrebbe renderlo accettabile per una parte dei cattolici americani che hanno sempre guardato con sospetto all’amministrazione Biden, in particolare per le sue posizioni su aborto, eutanasia e diritti LGBT. L’elezione di Leone XIV potrebbe quindi rappresentare una rivincita per il cattolicesimo tradizionalista americano. Secondo alcune ricostruzioni, sarebbe stato proprio Dolan a intuire per primo il potenziale di Prevost, lavorando dietro le quinte per convogliare su di lui i voti del blocco statunitense. Una volta raccolto l’appoggio interno, avrebbe iniziato a costruire consenso anche presso cardinali di altri continenti, fino a raggiungere il quorum. Resta ora da vedere quali saranno i reali rapporti tra Leone XIV e Donald Trump nei prossimi mesi.
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