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Trump e il (presunto) gesto clamoroso prima del Conclave: è polemica

Trump e il (presunto) gesto clamoroso prima del Conclave: è polemica – Nelle ore successive al conclave che ha portato all’elezione di Leone XIV, il nome papale scelto dal cardinale americano Robert Francis Prevost, una voce ha iniziato a rimbalzare con insistenza tra redazioni e social: Donald Trump avrebbe donato 14 milioni di dollari al Vaticano durante la sua visita a Roma per il funerale di papa Francesco. L’indiscrezione, clamorosa, non trova conferme ufficiali da parte della Santa Sede, ma ha già acceso i riflettori su quello che alcuni commentatori non esitano a definire un possibile conflitto d’interessi spiritual-finanziario. Se la cifra fosse reale, sarebbe una vera manna per un Vaticano alle prese con conti sempre più in rosso. Ma molti si chiedono: si è cercato di influenzare l’elezione del nuovo pontefice? Di seguito tutti i dettagli.

Un deficit vistoso e un’offerta sospetta

Secondo l’ultimo bilancio disponibile, le casse vaticane registrano un disavanzo di oltre 70 milioni di euro. Le spese legate al funerale del Papa, all’organizzazione del conclave e agli eventi che hanno accompagnato questo passaggio storico non hanno certo aiutato la situazione economica. In questo contesto, un’iniezione di liquidità come quella presunta da parte di Trump rappresenterebbe una boccata d’ossigeno, soprattutto considerando che la Santa Sede vive principalmente di donazioni, oltre ai proventi dei Musei Vaticani. La tempistica e il contesto hanno contribuito ad alimentare il sospetto che questa donazione possa non essere stata solo un atto di generosità.

Il Papa americano: una scelta anche economica? Cosa pensano i più maliziosi

Sul suo blog, il noto vaticanista Aldo Maria Valli ha suggerito che l’elezione di un Papa statunitense potrebbe essere stata influenzata anche da motivazioni finanziarie. In particolare, si segnala che negli ultimi anni le donazioni dall’America sono diminuite in modo significativo. La speranza, scrive Valli, è che un pontefice “a stelle e strisce” possa riaccendere l’interesse (e le tasche) dei cattolici d’oltreoceano. Pensare che la scelta sia stata esclusivamente di tipo economico è riduttivo e malizioso, ma allo stesso tempo è innegabile che i cardinali, prima del conclave, abbiano ricevuto un quadro dettagliato della difficile situazione finanziaria del Vaticano durante le Congregazioni generali.

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