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Tragedia di Mestre, l’accusa choc dopo l’incidente: su cosa si indaga ora

L‘incubo di una tragica notte a Mestre ha scosso l’Italia, lasciando dietro di sé 21 vittime e numerosi feriti. Mentre il paese cerca di riprendersi da questa terribile tragedia, emercono accuse scioccanti riguardo alle condizioni delle barriere di sicurezza del cavalcavia coinvolto nell’incidente. L’Associazione Vittime Incidenti Stradali sul Lavoro solleva dubbi su queste protezioni e l’effettiva efficacia nel garantire la sicurezza su una strada pericolosa come quella.

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Il crollo del guardrail: indizio cruciale

L’incidente di Mestre ha avuto un impatto devastante sulla comunità, con l’autobus dei turisti che ha sfondato il guardrail del cavalcavia. Le prime indagini non sembrano rivelare segni di frenata sull’asfalto, aumentando il mistero sulle circostanze che hanno portato all’incidente. Ma l’accusa principale ora è rivolta alle condizioni del guardrail stesso. L’avvocato Domenico Musicco, presidente dell’Associazione Vittime Incidenti Stradali sul Lavoro e Malasanità, ha sollevato dubbi significativi sul guardrail coinvolto nell’incidente. Ha dichiarato: “Le indagini dovranno accertare le cause che hanno portato all’incidente, ovvero un malore dell’autista o un problema tecnico. Si deve tuttavia già osservare che poco o nulla era stato fatto per prevenirlo.”

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L’avvocato Musicco ha sottolineato come il guardrail sembrasse obsoleto e inadeguato a garantire la sicurezza su un tratto di strada così pericoloso. Ha anche ricordato l’incidente di Avellino, in cui morirono quaranta persone a bordo di un pullman precipitato da un viadotto con protezioni obsolete. Questo tragico evento di Mestre ha riportato alla mente di molti quella terribile tragedia e sollevato preoccupazioni sullo stato delle infrastrutture stradali in Italia.

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Le immagini diffuse in rete

Le preoccupazioni sull’efficacia del guardrail sono state alimentate dalle immagini diffuse in rete e sui social media. Queste immagini mostrano il cavalcavia tra Mestre e Marghera, in particolare il guardrail e la ringhiera, come una struttura vecchia e fatiscente. Nonostante siano stati effettuati alcuni interventi di riparazione nel corso degli anni, sembra che il manufatto non abbia subito un intervento completo di ristrutturazione. Il primo vero intervento sul cavalcavia è iniziato solo un mese prima dell’incidente, a settembre, come parte di un cantiere da 5 milioni di euro. Questo intervento era finanziato in parte con fondi Pnrr ed era previsto che durasse 600 giorni. Tuttavia, molte persone si domandano se questo lavoro sia stato avviato troppo tardi e se misure di sicurezza più rigorose avrebbero potuto prevenire questa tragedia.