
La prima cronometro del Tour de France 2025 ha già lasciato il segno, con Remco Evenepoel a festeggiare la vittoria di tappa e Tadej Pogacar a prendersi la maglia gialla e soprattutto a rifilare la prima, vera stangata a Jonas Vingegaard, suo grande rivale nella corsa alla vittoria finale. Un risultato che, oltre a segnare la giornata, potrebbe già orientare le dinamiche di tutto il Tour.
Remco Evenepoel vince la cronometro individuale nella quinta tappa del Tour de France e sale al secondo posto in classifica generale. Ecco cosa ha detto su Tadej Pogacar 🔥🇧🇪🇫🇷 #TDF2025pic.twitter.com/pxUOLys0J3
— Peruffo Cicli (@PeruffoCicli) July 10, 2025
La crono individuale da 33 km con partenza e arrivo a Caen ha premiato il più atteso: Remco Evenepoel, oro olimpico e iridato della specialità, ha chiuso con un tempo stellare di 36’42”02, a oltre 54 km/h di media. È il 63° successo da professionista per il 25enne belga della Soudal-Quick Step, autore di una prova in progressione, partito prudente ma devastante nella seconda metà.
Ma i riflettori sono finiti anche su Tadej Pogacar, secondo a 16 secondi da Evenepoel ma nettamente davanti a Vingegaard, che ha perso 1’21” dal vincitore e 1’05” dallo sloveno. Uno smacco inatteso per il danese, reduce da una crono convincente al Delfinato appena un mese fa. Stavolta però, sul campo, Pogacar è apparso superiore in tutto: gamba, testa e anche coraggio, come dimostra la scelta di correre con il body a pois da leader della classifica della montagna.
Ora al comando della generale c’è Pogacar, che ha tolto il simbolo del primato a Van der Poel. Lo sloveno della Uae-XRG ha 42 secondi di vantaggio su Evenepoel, mentre Vingegaard è già a 1’13”. In mezzo il francese Vauquelin (a 59”), e lo statunitense Jorgenson (quinto a 1’22”).
Domani la sesta tappa, da Baieux a Vire Normandie, sarà una sorta di mini-classica del Nord, tutta su strappi, collinette e sei GPM, con un dislivello che mette paura. Gli ultimi 25 km saranno un saliscendi continuo, con l’arrivo preceduto dalla Côte de Vaudry (1200 metri al 7,2%).
Ideale per gente da classiche, come Van der Poel e Van Aert, ma anche per Pogacar, che nelle battaglie in stile Fiandre si esalta, a differenza di Vingegaard, che fatica a restare nelle posizioni e nei ventagli. Il Tour è appena cominciato, ma qualcuno ha già perso terreno. E Pogacar, oggi più che mai, sembra voler prendere tutto.
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