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Thiago Motta e Max Allegri: le parole di Adani fanno scoppiare il caos

Thiago Motta e Max Allegri, chi è il migliore? Le parole di Lele Adani, ex difensore di Inter e Brescia e oggi opinionista Rai, hanno suscitato scalpore. Secondo Adani, confrontare le gestioni dell’attuale Mister bianconero e quella del suo pluri-decorato predecessore è inappropriato. Durante la trasmissione Viva El Futbol, Adani ha spiegato il suo punto di vista, condividendo un estratto della sua analisi in un post su X.


Secondo Adani, il paragone tra l’attuale lavoro di Thiago Motta e il triennio di Allegri non tiene conto del contesto: “La Juventus domenica scorsa come alternativa in attacco aveva Pugno. Nei cambi non era una squadra di Serie A. Se ci fossero stati tutti, la Juve avrebbe segnato il secondo e il terzo gol a Lecce“. Inutile dire che le opinioni di Lele, come al solito espresse con molta energia, hanno scatenato gli utenti in Rete, dividendoli fra favorevoli e contrari.

L’ex calciatore, nella sua analisi, critica il confronto fra i due allenatori, ritenendo che venga utilizzato per screditare Motta piuttosto che analizzarne il percorso: “Se si vogliono fare paragoni giusti, Motta deve essere confrontato con il primo anno di Allegri dopo il suo ritorno, non con il terzo anno. Perché paragonarlo al terzo, dopo tre anni di lavoro, quando Motta è solo al suo primo anno alla Juve?”

Thiago Motta e Max Allegri: i numeri a confronto

Adani ha portato anche dati concreti per sostenere il suo ragionamento: nel primo anno di Allegri al ritorno in bianconero, la Juventus aveva 21 punti, contro i 26 attuali con Thiago Motta. I bianconeri di allora avevano segnato 18 gol, mentre oggi ne hanno realizzati 22. Per quanto riguarda la difesa, Allegri aveva subito 16 reti, contro le sole 8 incassate finora da Motta.

L’opinionista Rai, dopo aver snocciolato i numeri, ha concluso laconico: “Tutto qui, solo per essere precisi“. Le parole di Adani evidenziano un aspetto importante: il giudizio su Thiago Motta e la sua Juventus va contestualizzato, evitando confronti che non riflettono le reali condizioni e differenze dei due percorsi. Resta ora da vedere se l’attuale tecnico saprà consolidare e migliorare i risultati ottenuti finora.

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