L’allarme è partito la scorsa domenica, 30 giugno 2024, quando la tempesta ha iniziato ad avanzare con venti “estremamente pericolosi” che hanno superato i 200 km/h. A partire da lunedì, le autorità locali hanno attuato tutte le misure di sicurezza: le scuole sono state chiuse fino a nuovo avviso ed è stato applicato il coprifuoco. Intanto, i cittadini hanno iniziato a prendere d’assalto supermercati e stazioni di servizio per fare rifornimento per barricarsi in casa finché la tempesta si sarà allontanata. Ovunque i residenti sono stati visti inchiodare tavole davanti alle finestre per proteggersi dalla tempesta. La situazione è grave. (Continua dopo le foto)
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Uragano Beryl devasta i Caraibi: le immagini da brividi
L’uragano Beryl, che in questo momento sta abbattendo la sua violenza sulle isole caraibiche, si è rafforzato fino a diventare una tempesta di categoria 5. L’uragano è ora “potenzialmente catastrofica” e ha raggiunto il gradino più alto nella scala Saffir-Simpson delle tempeste tropicali, con venti che hanno raggiunto la velocità di 260 chilometri orari. “Beryl è ora un uragano di categoria 5 potenzialmente catastrofico: sono probabili fluttuazioni di intensità , ma si prevede che sarà ancora vicino a tale grande intensità ”, fa sapere il Centro nazionale uragani (NHC). A partire da lunedì, è scattata un’allerta uragano per le isole di Barbados, Santa Lucia, Saint Vincent e Grenadine e Grenada. (Continua dopo le foto)
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Uragano Beryl, la situazione oggi
Secondo gli esperti, un fenomeno meteorologico di questa portata è estremamente raro all’inizio della stagione degli uragani, che negli Stati Uniti va dall’inizio di giugno alla fine di novembre. “Solo cinque grandi uragani (di forza 3 o superiore) sono stati registrati nell’Atlantico prima della prima settimana di luglio. Se Beryl diventerà  effettivamente un uragano maggiore, sarà  il sesto e il più precoce mai registrato a est”, ha spiegato l’esperto di uragani Michael Lowry su X. La situazione è critica: le autorità hanno segnalato tre morti a Grenada e un altro a Saint Vincent e Grenadine. Si tratta di un bilancio ancora parziale ma dalle immagini che circolano sul web è evidente che i danni sono elevati. Al momento i cittadini si difendono come meglio possono. Scuole chiuse e coprifuoco nelle isole ma anche aeroporti chiusi e attività commerciali con le saracinesche abbassate. Secondo le previsioni i venti oltre i 100 chilometri all’ora e le piogge torrenziali dovrebbero colpire anche Dominica e le isole Martinica e Tobago, prima di raggiungere la costa sud-orientale del Messico, dove la furia della tempesta dovrebbe attenuarsi. Dopo il passaggio ai Caraibi, quali saranno le zone a rischio?
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