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Un ragazzo di soli 17 anni ha commesso 3 omicidi. Alle 2 della notte tra sabato 31 agosto e domenica 1° settembre 2024, ha preso un grosso coltello da cucina e ha ucciso il suo fratellino di 12 anni, poi sua madre e infine il padre. La tragedia è avvenuta all’interno dell’abitazione della famiglia a Paderno Dugnano, comune della Città Metropolitana di Milano. Il ragazzo, poco dopo, ha confessato ai carabinieri quanto aveva fatto. La psicologa clinica e neuropsicologa ha avanzato alcune ipotesi a proposito di cosa potrebbe essere scattato nella testa del ragazzo. (Continua dopo le foto)
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
La confessione del 17enne
Intervistata da Fanpage, la criminologa forense, Debora Gatto, ha rivelato il possibile motivo dietro l’orribile vicenda. Perché un ragazzo così giovane ha compiuto un gesto tanto aggressivo e per di più contro la sua famiglia? “È sempre importante fare una premessa. In questo momento possiamo solo avanzare delle ipotesi, non conoscendo a fondo la storia personale e familiare del ragazzo”, ci ha tenuto a precisare la psicologa. Il giovane ha confessato il delitto ai carabinieri precisando che lo avrebbe fatto perché si sentiva “un corpo estraneo nella famiglia” e che credeva che “uccidendoli tutti mi sarei liberato da questo disagio”. (Continua dopo le foto)
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La psicologa avanza l’ipotesi
Il ragazzo dunque si sentiva estraneo alla famiglia. “Questa affermazione, a mio avviso molto significativa, può far pensare a un disturbo legato alla derealizzazione. La derealizzazione è un fenomeno psicologico dissociativo che fa percepire al soggetto un senso di irrealtà o un notevole distacco dal mondo esterno. In linea generale un disturbo dissociativo viene caratterizzato da uno sconvolgimento nella normale integrazione di coscienza, memoria, identità, emozione e rappresentazione del comportamento”, ha spiegato l’esperta. Il ragazzo ha sviluppato una aggressività “assassina”. “Stiamo sicuramente parlando di una grave patologia della personalità che è nata e si è sviluppata forse in maniera silente, considerando le descrizioni di “adolescente tranquillo”, ha aggiunto la psicologa, che poi ha spiegato il perché secondo lei, il padre è stato ucciso per ultimo.
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