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“Come mi sono salvato”: strage di Nuoro, le prime parole del figlio 14enne sopravvissuto

Strage di Nuoro, le prime parole del figlio 14enne sopravvissuto. Ancora in stato di choc per una tragedia che ha lasciato senza parole l’intera comunità, il ragazzo ha rotto il silenzio sulla mattina di due giorni fa in cui suo padre gli ha puntato la pistola addosso premendo il grilletto. Lo stesso gesto terribile era stato rivolto anche al resto della famiglia, madre, sorella e fratellino i quali purtroppo non ce l’hanno fatta. Dopo il pluriomicidio, l’uomo si è tolto la vita e ora il secondogenito è unico superstite. Cosa ha raccontato di quel giorno. (Continua a leggere dopo la foto…)

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Strage di Nuoro
Strage di Nuoro: le vittime

Strage di Nuoro, una famiglia distrutta

Secondo l’attuale ricostruzione degli investigatori, riportata dal “Corriere della Sera”, Roberto Gleboni, guardia forestale di 52 anni, si è tolto la vita dopo aver ucciso anche la moglie Giusi Massetti, 43 anni, e la figlia maggiore Martina, di 26 e il figlio Francesco di 10 anni. Ha sparato anche al secondo figlio, di 14 anni, al vicino di casa Paolo Sanna, 69 anni (morto successivamente in ospedale), e alla madre 84enne (ora intubata ma non in pericolo di vita).

Tutto sarebbe iniziato alle 6.30 del mattino. L’uomo, tornato a casa dopo il turno di notte, si era sdraiato a letto accanto alla moglie quando è scoppiata una lite. Così, impugnando la pistola che di solito usava al poligono, una calibro 7.65, le ha sparato. Poi è stato il turno dei figli, a partire da Martina. Per Francesco, il figlio minore, le condizioni sono subito apparse critiche. Il proiettile ha invece solo sfiorato l’altro figlio di 14 anni, che è stato sottoposto a un intervento per rimuovere alcune schegge dalla mandibola e se la caverà con qualche giorno di prognosi. (Continua a leggere dopo la foto…)

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Strage di Nuoro

Strage di Nuoro, la dinamica

Il Corriere continua la ricostruzione secondo la quale l’uomo avrebbe esploso circa dieci proiettili. Dopo essersi accanito con la famiglia, Gleboni è uscito dal portone del palazzo con ancora la pistola e due caricatori in mano. Nell’androne della palazzina di Via Ichnusa ha incrociato il vicino di casa Paolo Sanna: lo ha colpito al volto, lasciandolo a terra. Successivamente, ha preso l’auto e si è recato a casa della madre puntando la pistola contro di lei e ferendola al volto. Davanti alla donna ancora cosciente, il 52enne avrebbe puntato l’arma contro di sé togliendosi la vita.

Gli inquirenti stanno ora indagando sulla strage famigliare cercando di scavare a fondo e di capire il movente di tale tragedia. Con la notizia della morte di Paolo Sanna, il vicino colpevole solo di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, sale a quattro il bilancio delle vittime morte per mano di Gleboni. Nelle ultime ore però è arrivata la notizia della ripresa del figlio superstite. Il 14enne, che verrà ascoltato in qualità di testimone, ha rotto il silenzio ripercorrendo i momenti di terrore vissuti due giorni fa.

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