Studio universitario e come partecipare alla ricerca
Per comprendere appieno l’impatto di questi dischetti sulla salute dei nostri mari, l’Università Milano-Bicocca ha avviato uno studio scientifico che analizza le caratteristiche di questi materiali, la loro trasformazione in ambiente marino e la possibile contaminazione chimica che veicolano. L’iniziativa, promossa tramite l’account Archeoplastica, invita i cittadini a collaborare direttamente: chiunque trovi i dischetti sulle spiagge è incoraggiato a raccoglierli seguendo alcune semplici istruzioni – conservarli in una busta chiusa, indicare data e luogo del ritrovamento (preferibilmente con le coordinate GPS) – e inviarli al dottor Francesco Saliu, responsabile del progetto presso il Dipartimento di Scienze Ambientali e della Terra dell’Università (DISAT), con sede a Milano in Piazza della Scienza 1. Questo contributo collettivo potrà aiutare a chiarire il destino di queste microplastiche e a sviluppare soluzioni efficaci per il loro contenimento.
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