
La scelta di Jannik Sinner di richiamare Umberto Ferrara nel suo staff dopo meno di un anno è stata inattesa e sorprendente, e ha scatenato un coro di commenti, pareri e polemiche nel mondo del tennis. Un ritorno che ha acceso dibattiti intensi, soprattutto considerando il contesto delicato legato alla vicenda del clostebol, che aveva portato all’allontanamento di Ferrara e Naldi.
Kyrgios commenta il ritorno di Ferrara nel team Sinner: "Non è una parodia"https://t.co/o4lH50aJUd
— Il Tennis Italiano (@Tennis_Ita) July 23, 2025
New York, il 24 agosto 2024, alla vigilia dell’Open Usa, Sinner spiegava così l’interruzione del rapporto con i suoi collaboratori, coinvolti nella positività del numero uno del mondo: “Ferrara e Naldi sono stati una grossa parte per la mia carriera, ma a causa dell’errore, non mi sento più tranquillo a continuare con loro. Ho avuto mesi difficili, ora ho bisogno di aria pulita”. Parole che sembravano chiudere un capitolo complicato, e segnalavano apparentemente una perdita di fiducia definitiva.
Eppure, tutto è cambiato rapidamente. Dopo un periodo con nuovi professionisti, ecco la svolta: Umberto Ferrara torna ad occuparsi dei muscoli di Sinner in vista degli appuntamenti più importanti, dal Master 1000 di Cincinnati all’Open Usa, dove il campione difenderà i suoi titoli. (continua dopo la foto)

Paolo Bertolucci, ex campione e commentatore Sky, commenta così: “Ci sta, quello tra Sinner e Ferrara è un legame mai sciolto. L’errore evidentemente non lo imputa a Ferrara, nella vita uno può anche sbagliare ma non è che per questo si è condannati a morte“.
La decisione di Sinner non è però passata senza polemiche. Molti nel mondo del tennis e tra i tifosi hanno espresso forte disappunto, ricordando il ruolo di Ferrara nella vicenda del Clostebol e sottolineando come “chi ha avuto un ruolo nella fornitura del prodotto incriminato avrebbe dovuto essere allontanato senza possibilità di ritorno“.
Le critiche più dure sostengono che “un errore così grave non si risolve con un semplice ritorno in squadra” e che Sinner avrebbe dovuto mantenere una linea più netta, soprattutto dopo mesi di isolamento e difficoltà. Tifosi e osservatori hanno chiesto “più trasparenza e spiegazioni“, ritenendo che “non basti il semplice gesto del ritorno, serve una vera resa dei conti sportiva e morale“.
Sinner, il mondo del tennis si divide
Il dibattito resta aperto: da una parte si riconosce la stima e il rapporto personale tra Sinner e Ferrara, dall’altra si evidenzia come questa scelta divida profondamente la comunità tennistica, mettendo in luce il difficile equilibrio tra fiducia personale e le conseguenze di una vicenda che ha segnato la carriera del campione.
In definitiva, il ritorno di Ferrara non è solo un fatto tecnico ma un segnale che va ben oltre il campo, un nodo irrisolto tra sport, etica e relazioni umane, che probabilmente accompagnerà ancora Sinner nella sua grande sfida dentro e fuori dal circuito.
Da Novak Djokovic a Nick Kyrgios, che in un commento sui social ha scritto “non è una parodia“, passando per una miriade di commentatori e tifosi, ognuno ha qualcosa da dire. Le polemiche non mancheranno. Ma Jannik Sinner sembra voler seguire solo il proprio istinto, sordo al rumore di fondo e fedele al suo mantra: lavorare, migliorare, vincere. E se per farlo deve tornare indietro, è solo perché guarda avanti.
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