
La rivalità tra Carlos Alcaraz e Jannik Sinner è il vero carburante del tennis contemporaneo. Due fuoriclasse diversi, ma uniti da un rispetto profondo, capaci di regalare al pubblico partite memorabili, come le ultime due finali Slam: a Parigi ha trionfato Alcaraz, a Wimbledon ha vinto Sinner. Una sfida che cresce regolarmente di intensità e prestigio, rendendo ogni loro incontro un evento globale.
Alcaraz: "In questo momento il mio primo obiettivo è riprendermi la prima posizione del ranking".
— DDN10 🎾🦊 (@ddn10_) July 22, 2025
Sono giorni che provano a convincermi che a Jannik non interessa restare n.1, quindi avrai la strada spianata.
Congratulazioni Carlos 👏🏻👏🏻 https://t.co/vKdIRLbU8F pic.twitter.com/Y39DgApwwO
Il duello tra i due giovani campioni è la benzina di un tennis che guarda al futuro con entusiasmo. Carlos Alcaraz non ama fare calcoli, ma ha le idee chiare. L’obiettivo è semplice: riprendersi il numero 1 del mondo.
A Madrid, all’evento di presentazione del suo nuovo sponsor, lo spagnolo è apparso rilassato e sorridente, ma determinato. Dopo la delusione per la sconfitta a Wimbledon, è tornato nella sua Murcia per ricaricare le pile. Ora lo attende la trasferta americana, che inizierà da Cincinnati (salterà Toronto), dove il duello con Sinner riprenderà. (continua dopo la foto)

“In questo momento il mio primo obiettivo è riprendermi la prima posizione del ranking. L’anno scorso in questo periodo non ho brillato, ma ora sono pronto a dare il massimo”, ha dichiarato. Con 1060 punti da difendere contro i 6030 di Jannik, il sorpasso è tecnicamente possibile. “Sinner è un lottatore che non si fa condizionare, ma io sono pronto”.
Alcaraz non ha dubbi: la rivalità con Sinner sta facendo bene al tennis. “È una grande cosa per il nostro sport. Ogni volta che ci affrontiamo ci spingiamo oltre i nostri limiti. Più giochiamo contro, più gente si appassiona al tennis”. Un duello che non scalfisce il loro rapporto personale: “Siamo buoni amici, possiamo parlare di tante cose fuori dal campo. Ho grande rispetto per lui, è una bella persona”.
Il 2025 di Alcaraz, fin qui, è stato positivo: tre titoli su terra e una finale a Wimbledon. Ma è sul piano mentale che Carlos sente di essere cresciuto: “A Parigi ho vinto perché ci ho creduto fino in fondo. Anche quando sembrava impossibile”. A Wimbledon, invece, ha ammesso i meriti di Sinner: “A un certo punto ho pensato che da fondocampo fosse semplicemente più forte di me”.
Per reggere la pressione, Carlos si affida da anni a una mental coach. “A volte mi vengono pensieri negativi, ma lei mi aiuta a gestirli. È tutto nella testa. Ho imparato a vedere il tennis come un sogno, non un lavoro. Questo mi aiuta a sopportare la pressione”. (continua dopo la foto)

Dopo la finale persa a Wimbledon, in Spagna le critiche sono state feroci. Ma Alcaraz non si lascia più travolgere: “C’è stato un periodo in cui mi influenzavano davvero. Ora cerco di non dare troppo peso. Ho capito che non bisogna essere fenomeni ogni giorno: conta essere costanti, migliorare sempre, anche nelle sconfitte”.
La corsa al numero uno è appena ricominciata, e Alcaraz ha già lanciato il suo guanto di sfida. La risposta di Sinner, probabilmente, arriverà in campo. Come sempre.
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