
Non accadeva dal campionato 2023-24 che il Milan fosse primo da solo. Stavolta ci è tornato con una vittoria sofferta ma preziosa contro la Fiorentina, che pure non merita l’ultimo posto in classifica. È stata una partita spinosa, con qualche episodio contestato, ma la sostanza resta: la squadra di Massimiliano Allegri ha mostrato compattezza, carattere e una reazione da vera capolista.
Marelli: "Rigore Milan? Molto discutibile. C'è una mano appoggiata al volto, non c'è una trattenuta perché è veramente leggerissima, non si può neanche parlare di trattenuta. C'è semplicemente una mano appoggiata al collo. A mio parere se il rigore viene assegnato in campo si… pic.twitter.com/swNGs8FRWi
— Daniele Mari (@marifcinter) October 19, 2025
Il protagonista assoluto è stato Rafa Leao, finalmente decisivo a San Siro dopo 512 giorni di digiuno in campionato davanti al proprio pubblico. Prima il destro dell’1-1, poi il rigore del sorpasso, trasformato con sicurezza da chi, finora, non aveva mai calciato un penalty da rossonero. Una doppietta che fa morale e che riaccende l’entusiasmo intorno al portoghese.
Il successo, oltre ai tre punti, vale la possibilità di guardare dall’alto Inter e Napoli, impegnate in settimana nelle coppe europee. Un vantaggio prezioso, anche psicologico, per un Milan che venerdì riceverà il Pisa con la possibilità di consolidare il primato. (continua dopo la foto)

Il Milan ha risposto con unità e mostrando coraggio in una serata difficile, nella quale c’era anche la pressione data dalla possibilità di scappare in testa alla classifica. La squadra, invece, ha reagito con maturità: ha subito il gol, ma ha saputo ribaltare la partita.
Per Allegri, il segnale è incoraggiante: dopo anni di rincorse, si intravede una squadra consapevole della propria forza e capace di affrontare anche le gare sporche. Mentre i rivali consumeranno energie nelle rispettive trasferte di coppa, il tecnico toscano potrà concentrarsi sul campionato, godendosi la vetta e valutando con calma le prossime mosse.
Mentre a Milano si respira entusiasmo, a Napoli la situazione è diversa. Antonio Conte è alle prese con i cocci di tre sconfitte consecutive in trasferta, e la partita di Eindhoven arriva in un momento complicato. La squadra è apparsa meno brillante e meno lucida rispetto all’anno scorso.
A Torino, contro un avversario ben disposto, è mancata la qualità nelle giocate decisive e la famosa “cattiveria” negli ultimi metri, come lo stesso Conte ha riconosciuto ironizzando: “In Olanda non portiamo le scarpe da ballerina“. La Coppa potrebbe aiutare il Napoli a liberarsi dalle ansie e ritrovare fiducia, ma serve una scossa vera.
L’Inter, invece, ha già reagito. Dopo due sconfitte iniziali, la squadra di Cristian Chivu è tornata compatta, come dimostra il grande abbraccio di gruppo a fine partita a Roma. Il rapporto fra i giocatori, che nella gestione precedente (come dimostrano le dichiarazioni di molti, da Dimarco a Barella), è di nuovo saldo.
Dopo l’importante vittoria a Roma in campionato, l’Inter si prepara al viaggio europeo in casa dell’Union SG, partita che sulla carta non dovrebbe essere proibitiva. Bonny ed Esposito offrono soluzioni offensive che lo scorso anno mancavano, e probabilmente inizieranno entrambi da titolari. (continua dopo la foto)

Nel resto della giornata, segnata da quattro 0-0, il Bologna torna a ridosso della zona Champions confermando la crescita che un ottimo Italiano è riuscito a imprimere dopo un inizio difficile. Il Como, sesto, non è più una sorpresa ma una solida realtà: la lezione impartita alla Juventus ha dato agli uomini di Fabregas ulteriore consapevolezza della propria forza.
Igor Tudor, al confronto con Thiago Motta, ha oggi un punto in meno rispetto alla scorsa stagione, ma soprattutto la Juve sembra confusa e senza equilibrio tra i reparti. La prima sconfitta stagionale spiega meglio la serie di cinque pareggi consecutivi che l’avevano preceduta. Pensare che a Torino si guardi con ammirazione al progetto del Como non è eresia: una squadra che sa quello che vuole, contro una che sembra averlo dimenticato.
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