
La pesante sconfitta subita dalla Roma contro l’Aston Villa ha riacceso i dubbi intorno alla squadra giallorossa. Un 4-0 che ha messo in evidenza alcune lacune difficili da nascondere e che spinge il tecnico Gian Piero Gasperini a un lavoro intenso per dare un nuovo volto al gruppo. La strada verso una squadra a immagine e somiglianza del Mister passa attraverso il lavoro e un mercato di spessore, ma anche attraverso un’attenta selezione interna.
#Ferguson torna in gruppo: #Gasperini lo ritrova contro l’#Everton #ASRoma https://t.co/hajewj02CA
— Pagineromaniste.com (@PagineRomaniste) August 8, 2025
Il tecnico ha chiesto da subito alla società di rinforzare la rosa con titolari di qualità. Serve almeno un’ala veloce e dinamica, un profilo “alla Lookman”, per iniziare a far decollare un progetto che vede il miglioramento fisico come base, ma che deve necessariamente passare da un salto tecnico.
Dall’altra parte, però, ci sono calciatori in difficoltà: Wesley, Hermoso, Dovbyk e Rensch sono indietro rispetto alle aspettative e rischiano di diventare i giocatori sacrificabili di una rosa che deve cambiare. Wesley, il colpo dell’estate, sarà sicuramente coccolato nonostante le prime uscite poco convincenti, ma gli altri rischiano l’addio.
A complicare il quadro, il rientro di Pellegrini, che avrà una “montagna da scalare” per tornare ai livelli di prima. In uscita anche Gollini, Kumbulla, Salah-Eddine e Darboe, e persino Cherubini, pur apprezzato, dovrà cercare spazio altrove.
Il poker incassato contro l’Aston Villa ha mostrato le lacune più evidenti della Roma. La difesa ha sofferto in modo particolare quando gli avversari sono riusciti a liberarsi dalle marcature uomo su uomo, sfruttando le uscite di pressione sbagliate di Celik e Hermoso. Qui manca un giocatore veloce, capace di tamponare e riagganciare gli attaccanti avversari.
La Roma dispone di tanti ottimi trequartisti – da Baldanzi a El Shaarawy, passando per Dybala, Pellegrini e Soulé – ma solo lo stesso Soulé sembra riuscire a interpretare appieno il mantra gasperiniano del “puntalo! puntalo!”. Gli altri esterni non hanno ancora la progressione necessaria per far girare l’azione con la rapidità voluta.
Anche il centrocampo è apparso compassato, probabilmente per stanchezza, e le alternative a Wesley e Angeliño sono deboli o per ora poco convincenti. Rensch e Salah-Eddine, in particolare, sembrano ancora lontani dal rendimento richiesto.
Ed ecco che compaiono le tre liste di Gasperini: dentro, da attendere e fuori. In questo contesto, la rosa giallorossa si può dividere in tre gruppi secondo la valutazione del tecnico. Nel primo gruppo ci sono i “gasperiniani” convinti, quelli già dentro ai meccanismi di gioco e che hanno iniziato a parlare il calcio del tecnico con scioltezza.
Tra questi spiccano i difensori N’Dicka, Mancini, Angeliño, Ghilardi – definito dallo stesso Gasperini “il simbolo di ciò che vogliamo fare” – e Celik. A centrocampo, invece, si segnalano El Aynaoui e Koné, mentre in attacco spiccano i nomi di Ferguson, Soulé, El Shaarawy e Dybala (quando è stato disponibile).
Il giovane El Aynaoui è visto come una sorta di “Ederson” dell’Atalanta: ha buona tecnica di base, anche se deve migliorare nelle letture e negli inserimenti. Koné, invece, è chiamato a emulare De Roon, il mastino olandese insostituibile nella mediana di Gasperini.
Anche Cristante non è in discussione: conosce bene il tecnico e pur partendo in questa fase come riserva, ha dimostrato di essere imprescindibile. Infine c’è un altro nome su cui puntare molto: Pisilli, un jolly prezioso per il tecnico. Il resto è tutto da costruire.
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