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Medioriente, missili su Tel Aviv dopo i raid su Teheran

La controffensiva iraniana: “True Promise 3”

In risposta, l’Iran ha avviato l’operazione “True Promise 3”, lanciando tre ondate di missili già nella serata di venerdì. Le esplosioni a Tel Aviv e Gerusalemme hanno provocato una vittima civile, oltre a oltre 60 feriti, e hanno messo alla prova la tenuta del sistema difensivo israeliano. Teheran ha anche rivendicato l’abbattimento di due jet israeliani e la cattura di una pilota donna, informazioni però smentite dalle forze armate israeliane. In un comunicato, l’Iran ha dichiarato che intensificherà gli attacchi e che prenderà di mira qualsiasi base regionale da cui Israele potrà ricevere supporto. Una minaccia che coinvolge potenzialmente altri attori nella regione e accresce il rischio di un conflitto allargato.

Netanyahu e Trump commentano l’escalation

Sul piano politico, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha definito il regime iraniano «malvagio» e ha invitato il popolo iraniano a «ribellarsi per conquistare la libertà». Dal fronte statunitense, Donald Trump ha elogiato l’azione militare di Israele, definendola «eccellente». Parole che confermano la forte alleanza tra Washington e Tel Aviv e che rischiano di esacerbare ulteriormente le tensioni con Teheran.

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